giovedì 27 dicembre 2007

Ed ecco l'angolo della posta! THE MAIL IS A LIE!

Vi chiederete: a che serve l'angolo della posta se nessuno ti scrive dei messaggi?

Ma infatti questo non è l'angolo della posta di questo blog... ma voglio "rispondere" ai messaggi che leggo sulle riviste e che ricevono una risposta dai redattori che (a mio parare) danno solo perchè non possono rispondere in altri modi per necessità professionali.
Sappiate che per correttezza, invierò una mail alla redazione contenenti più o meno le stesse cose che scrivo qua... se poi lo pubblicano, bene. Se non lo pubblicano... resterà traccia qua.

Ecco quindi la rubrica... THE MAIL IS A LIE! The Games Machine numero di Natale EDITION!

Inizio con Martinodeo, che elogia la Sony per la PSX e la PS2.

"Mi presento: ho 20 anni e sono un videogiocatore. Da tempo ormai mi chiedo cosa voglia dire essere un videogiocatore nella società di oggi. Non è un mistero che PSX prima e PS2 poi abbiano contribuito a fare uscire dalla nicchia il fenomeno, il medium dei videogiochi, e di questo saremo sempre grati alla Sony. Perchè oggi, il videogiocatore non è più quell'essere un po' bambino un po' asociale che popolava il mondo vent'anni fa. O perlomeno questo era il ritratto dipinto dalla società di allora. Oggi le cose sono diverse, ci sono i grandi magazzini che si interessano al nostro hobby, ci sono grandi catene specializzate nel nostro hobby, sempre più persone entrano e sembrano non riuscire ad abbandonare il nostro hobby"

Caro Martinodeo, non condivido assolutamente il tuo modo di vedere il ruolo di Sony come quello di benefattori dei videogiochi. Tutt'altro! Da possessore del Dreamcast, trovo che la Sony con la sua PS2 abbia DISTRUTTO il mondo dei videogiochi, trasformandolo da un mondo dove poche persone potevano apprezzare effettivamente i giochi (pochi ma eccellenti) ad un mondo dove il numero ed il marketing dominano rispetto alla qualità.

Il Dreamcast è l'esempio perfetto: una console ottima, innovativa e con pochi difetti viene sorpassata dalla Playstation 2, una console con una grafica simile se non peggiore agli inizi, con problemi di alimentazione, un costo 3 o 4 volte superiore agli inizi e titoli al lancio ridicoli. Roba che la gente si comprava la PS2 solo per il lettore DVD, che allora costavano ancora parecchio e per il marchio "Playstation". I giochi al lancio facevano cagare, ma i fanboys dicevano "Si ma noi abbiamo tutto il parco giochi della PS1 con cui giocare!", gli stessi fanboy che oggi quando devono commentare la scelta della PS3 che non è retrocompatibile dicono "E chi se ne frega della retrocompatibilità? Io ho la PS3 e voglio giocare ai giochi della PS3, se voglio mi tengo la PS2!"

Parli poi di grandi magazzini e grandi catene specializzate che sono venute in soccorso del mondo dei videogiochi. Ti sembra un punto a favore?

E' UN CATACLISMA!!!! Prima c'era il negozietto specializzato che era gestito da un appassionato che giocava effettivamente ai giochi che vendeva e sapeva consigliarti, ti faceva provare i giochi a scelta se poteva e se chiedevi un gioco introvabile, si faceva in 4 per trovartelo. Nel negozio incontravi appassionati come te, stringevi nuove amicizie e magari organizzavi un torneo serale per divertimento...

Adesso? Ci dobbiamo beccare gli EBGames che se chiedi di un gioco che non sia "Fifa 200X", "Pes 200Y", Call Of Duty Z", "GTA: Castellammare di Stabia" o l'hit del momento ti guardano male e ti dicono che non possono farselo arrivare, ti fanno tariffe al limite della truffa (vedi la Guida galattica per l'acquisto di giochi) e ti trattano come un pollo da spennare.

Oppure cosa dire del Mediaworld, con commessi che inventano idiozie su giochi che non hanno mai visto per convincere la mamma ed il papà del bimbo viziato di turno a comprarlo e responsabili che se ne fregano dei diritti del consumatore, come specificato in un post precedente.

I commessi di altri negozi? Alla Fnac, che una volta ho chiesto del gioco "Shadow the hedgehog" e mi hanno risposto "Ah si il gioco della volpotta?"

In tutte questi negozi, è pieno di genitori senza idea di cosa vanno a comprare, non è possibile parlare di esperienze di gioco e di come superare un livello, al più gli si può avvicinare per compassione e spiegare cosa c'è di differente tra una PSP ed un Nintendo DS per il regalo di Natale che devono fare al figlio.

Veramente... qui è il caso di dirlo: SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO.

[UPDATE - sul forum di TGM Online trovate la (quasi) copia di questo post e la risposta di Martinodeo]

Passo al secondo (e per ora ultimo) scrittore di TGM, tale Simone Ristori, che tocca il dolente tasto della pirateria. Si! Proprio quello che sui forum nessuno dice di fare ma stranamente sanno tutto di giochi che devono ancora uscire sugli scaffali, grazie a fantomatici cugggini americani che glielo hanno spedito dall'America. Non vi crede nessuno, cari miei!

Chiusa parentesi, ecco cosa scrive Simone:

"Sono sempre stato contro la pirateria in quanto, come commerciante prima e impiegato in un'azienda informatica dopo, ho ben presente i rischi e i danni che questa può portare. Da qualche tempo mi trovo in restrizioni economiche e, buttando all'aria anni di moralismi mi son detto 'Sai cosa? Ho proprio voglia di giocare a Neverwinter Nights 2'. Così, armato del mo fido muletto, tiro giu l'iso e la installo. Non l'avessi mai fatto. Aggiornamenti e patch continue di cui bisogna trovare il crack, crash ogni due per tre, ecc... [...] E allora via di muletto con Football Manager 07 che, con mio enorme stupore, non ne voleva di passare alla stagione successiva. A questo punto ho mollato; figuriamoci se devo perdere del tempo a star dietro a crack, aggiornamenti e caxxate simili [...] Ho aspettato qualche mese e mi sono comprato CIV(ilization) "Beyond the sword" che naturalmente funziona perfettamente, senza troppe menate. [...] Giocare a un gioco pirata è come andare allo stadio gratis e guardare la partita appeso a un filo davanti ad una colonna. Non fa per me :)"

Ed ecco che il buon Simone dà la colpa a come vengono fatti i crack piuttosto che alla sua inesperienza.

Mai sentito parlare di mini immagini, quelle che emulano in tutto e per tutto un gioco e che vengono montate con Daemon Tools o programmi simili? Poi i crack dove li prendi, al supermercato 3x2? I crack dei giochi per PC che ho preso negli ultimi tempi non hanno mai fatto cilecca.

Ma vogliamo parlare invece di SecuRom? Di SafeDisc? Di Starforce? Sistemi di protezione invasivi che costringono l'utente onesto che ha comprato a fare i salti mortali se il gioco non funziona sul loro sistema? Hai mai letto dei problemi avuti con Bioshock e con The sims grazie al Securom? Sei al corrente dei possibili rischi di sicurezza che questi sistemi invasivi possono portare?
Sai che un tuo inalienabile diritto di consumatore, che è la copia privata, è NULLIFICATO dal fatto che se fai la copia di un tuo gioco ORIGINALE, per usarlo devi usare un crack e quindi infrangere la legge? Bello vero? Infrangere la legge per far valere un tuo diritto.

Un utente inesperto che mette il suo DVD appena comprato nel lettore di un PC relativamente vecchio potrebbe trovarsi la scritta "Inserisci il DVD originale nel lettore", l'utente apre il cassetto e si gratta la testa, rimette il DVD originale nel lettore, stesso errore. Allora comincia a chiamare il numero indicato sulla confezione del distributore che dice "BOOOOOOOH!!!", va su un forum di videogiocatori e vede tanta gente incazzata che ha lo stesso problema, è un bug nel sistema della protezione. Unica soluzione facile da attuare? Scaricarsi un crack e farlo girare tramite quello. Pur avendolo comprato originale, avendoci speso pure decine di euro sonanti che non vi torneranno indietro.

Non ti è mai capitato di dire "BASTAAAA!!!" all'ennesima richiesta di inserire il disco originale di un videogioco e di non voler cercare il DVD da inserire? Con giochi acquistati regolarmente e puramente single player io l'ho fatto, senza avere rimorso per neanche un istante. E' troppo più comodo e meno invadente. E che non mi vengano a rompere con la storia de "Si ma il DVD serve per verifica". Ogni singolo volta??? Perchè devono rompermi le scatole se il gioco l'ho già pagato?

Infine, trovo ironica il tuo paragone con lo stadio... se stai appeso ad un filo dietro la colonna è colpa tua che non ti sei accorto che il posto a fianco ad un cliente pagante era libero e non hai cercato bene.

martedì 25 dicembre 2007

Auguri di buon Natale!

Auguri di buon Natale a tutti quanti! :D

... A tutti?

Beh, si... magari potremmo tralasciare...

Il management di EIDOS! Che ha fatto casino con Kane & Lynch... Vergogna!

Il management di CNet, per quello che è successo con Gamespot!

Halifax, che aumenta di 5 € il prezzo dei propri giochi per farci la cresta come
distributore!

Tutti gli avvocati, psicologi e gli ipocriti che sostengono che i videogiochi uccidono, anche più delle sigarette!

Alcuni dipendenti poco simpatici di Gamestop... se volete per 5 € prenotate gli auguri per il prossimo Natale e con 3 € vi do l'assicurazione che non vi mando a cagare per un anno!

La lista sarebbe più corposa... ma ho fretta :P

Per il resto... auguri a tutti gli altri ed ai frequentatori del blog :P

sabato 22 dicembre 2007

Chi vuole essere fregato?

Oggi sono stato al Mediaworld per fare un giro, senza avere idea di comprare qualcosa di particolare.
Mi avvicino allo stand dei giochi del Wii per vedere le nuove uscite. Oh! C'è il gioco di "Chi vuole essere milionario". Prezzo del gioco: 59.99.

Sticazzi! Per un prezzo del genere, vista la semplicità del gioco mi aspetterei come minimo un Gerry Scotty olografico in tre dimensioni che esce dallo schermo e mi dà la mano quando vinco i soldi. E magari anche i soldi sono veri.

Il gioco, purtroppo... è una porcheria.

- La grafica è inesistente. Quasi.
- Non c'è il faccione di Gerry Scotti mentre si gioca
- Non c'è neanche la voce di Gerry Scotti, ma c'è una voce anonima che commenta
- Le domande non sono commentate vocalmente
- Gli aiuti da casa non sono parlati
- Il gioco non comprende il quarto aiuto che c'è in televisione, il cambio di domanda (presente nell'edizione 2007 italiana in TV)

Insomma si ottiene uno SCHIFO TOTALE che non dovrebbe costare più di 9.99 €! Non so se questo gioco costi così tanto solo al Mediaworld o se costi così ovunque...

Se volete fare un brutto regalo di natale a qualcuno che vi stà antipatico, regalategli questo gioco. Lasciando lo scontrino nel pacco regalo e il prezzo attaccato alla confezione. Divertimento assicurato, quando lui sarà costretto a regalarvi qualcosa di valore simile.

venerdì 21 dicembre 2007

The freedom is a lie!

"Facciamo un tuffo nel passato. Correva l'anno 1983, un cabinato in particolare faceva da padrone in diverse sale giochi, c'era davvero la coda per giocare.
Tale gioco era Dragon's Lair, il famoso cartone animato interattivo che tanto faceva impazzire i giovani.

Ricordate lo scopo? Bisognava condurre il prode Dirk all'interno del castello di Singe, seguendo lo svolgersi del cartone animato sullo schermo e premendo una direzione o l'unico tasto di fuoco per far evitare un pericolo al cavaliere o estrarre la sua spada per attaccare i mostri, fino al lieto fine: la principessa veniva salvata e baciava il suo eroe.

Passano gli anni, arriviamo al presente. Grazie al progresso ed alle nuove tecnologie, i giochi si sono evoluti come grafica e giocabilità, finalmente non siamo più relegati al seguire un percorso obbligato, venendo ingannati da delle belle immagini.

Ma... è davvero così?"


Ho iniziato questo post con l'inizio della mail che ho inviato a Giochi per il mio computer a luglio dell'anno scorso e che venne pubblicata interamente in uno dei numeri successivi.

La mail proseguiva criticando FPS acclamati dalla critica come Call of Duty 2 e Ghost Recon, dicendo che ingannavano il giocatore mostrando una bellissima grafica ma lo costringevano a fare più o meno le stesse mosse ogni partita, ad affrontare gli stessi nemici nelle stesse posizioni e non poter fare niente per cambiare la situazione - se non sparare in anticipo una granata per fare fuori il nemico che sarebbe spuntato fuori di li a poco.

Proprio come un laser game! Proprio come Dragon's Lair! Solo che questa volta anzichè premere 5 tasti, c'è un minimo di libertà di movimento. Il discorso però non cambia... noi non possiamo giocare a modo nostro nei videogiochi, ma dobbiamo adattarci a quanto è già stato deciso per noi.

A che scopo fare un gioco con grafica stupenda, a che scopo fare un mondo reale, se questa realtà ci è preclusa e non possiamo comportarci in questa realtà virtuale come noi vorremmo?

Non con tutti i giochi per fortuna è così. Il primo Deus Ex è stato forse uno dei pochi giochi a lasciare davvero tante scelte al giocatore. Ed era un FPS, con una trama appassionante, diversi modi di superare gli ostacoli a seconda del proprio stile di gioco e finali multipli. Si parla del giugno 2000, ben 7 anni e mezzo fa.

Operation Flashpoint (2001) fu uno dei primi giochi in cui la libertà d'azione era quasi totale. L'obbiettivo è "Libera il villaggio di civili dall'occupazione nemica". Vieni messo in mezzo ad una mappa, lontano dal tuo obbiettivo e con una vasta area esplorabile a fianco. Come compiere l'obbiettivo? A tua scelta. Non ci sono vincoli se non quelli che farebbero fallire la missione, puoi anche salire sui mezzi e decidere se fare un'incursione a bordo di un trattore da contadino, di un Main Battle Tank o a piedi, col fido M16 ed una manciata di granate.

Immedesimarsi nel personaggio che si stà interpretando è di fondamentale importanza per un videogiocatore, se no non ci si può spiegare il perchè la grafica è così sviluppata rispetto a tutto il resto (in realtà si potrebbe spiegare facilmente, il giocatore medio ora come ora preferisce una bella grafica ad una trama elaborata ed a una bella esperienza di gioco). Quando il nostro personaggio deve fare delle scelte, queste saranno più o meno in linea con quanto noi avremmo risposto se fossimo stati al suo posto (a meno che non si intenda finire il gioco con un finale particolare, giocando in maniera diversa dal nostro comportamento normale).

Un esempio di giochi meritevoli di avere una buona libertà di azione? Ad esempio Mass Effect (XBox 360, simile a Knights of the Old Republic per metodo di dialoghi), Assassin's Creed (XBox 360 e PS3... è vero che le cose da fare sono sempre le stesse, ma l'importante è COME le si vuole fare), The Witcher (diverse scelte presentano diverse conseguenze)

Al contrario, giochi come Call Of Duty 4, Crysis, vari Jap RPG come i vari Final Fantasy, danno l'illusione di giocare ad un gioco "next gen" graficamente parlando, ma si è obbligati a seguire un tunnel che porta prima o poi alla fine del gioco, passando per sequenze scriptate e animazioni più o meno lunghi.
Attenzione, non stò dicendo che i giochi sopra citati siano necessariamente brutti... ma provate ad immaginarli se ci fosse stata più libertà di scelta, cosa sarebbe potuto uscire fuori.

E' vero che alcuni giochi, come ad esempio la serie di Call Of Duty è godibile soprattutto in Multiplayer, ma le recensioni danno 1 solo voto per single player e multiplayer, cazzata enorme a mio parere perchè chi ha problemi a giocare online (magari per via di una linea ISDN senza flat) e compra un gioco ottimamente recensito ma che vale la pena giocarci solo in multiplayer, cade in un'altro dei tanti problemi che risiedono nel mondo dei videogiochi: il fatto che il single player stà venendo ignorato per dare spazio ad un multiplayer poco testato, buggato e pieno di problemi. Certo, esistono le patch... ma il nostro amico con la ISDN a pagamento, potrà permettersi di scaricarsi oltre 100 mb di patch per risolvere alcuni bug che sono presenti nella versione arrivata nei negozi del gioco?

martedì 18 dicembre 2007

Preview: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

Kane & Lynch, Hellgate London, Sonic 360... cosa hanno in comune tutti questi giochi?

Sono stati tutti acclamati dalla critica, senza che venisse mostrato niente di particolare... tutte le preview del gioco erano da sbavo, tutti a parlarne bene, a dare un'espressione estremamente positiva sulla fiducia... il risultato ce lo abbiamo tutti sotto gli occhi!

All'utente finale sono arrivate delle vaccate clamorose, tutto perchè di questi giochi la stampa aveva già un'ottima opinione che è stata trasmessa all'utente finale. L'hype a quel punto è stato lanciato, qualcuno comprerà il gioco perchè una preview ne ha parlato bene ed il marketing in seguito farà i suoi frutti...

Si potrebbe parlare di pubblicità ingannevole? Forse gli estremi ci sarebbero anche, ma a chi dare la colpa?

Alla casa di produzione che quando presenta il gioco mostra qualcosa che NON vedranno gli utenti finali (a causa di fretta del publisher, difficoltà di programmazione o altri problemi), per fare una bella figura con la stampa?

Ai giornalisti che sono in sala ad assistere alla presentazione del gioco e capiscono Fischi per Fiaschi o si sono lasciati imbrogliare dagli organizzatori dell'evento?

Alle "bustarelle" pagate dalla casa in questione perchè il gioco venga passato bene in fase di preview?

Nell'ultimo punto qualcuno potrebbe dire "Cavoli ma sei proprio pessimista! Il mondo dei videogiochi non è COSI' corrotto!"
Il fatto è che mi piacerebbe esserlo, ma purtroppo è più vero di quanto si immagini che "a pensare male si fa peccato ma molto spesso si fa centro".

Avete idea di quale sia il potere di un produttore di videogiochi verso una rivista specializzata? Essi rappresentano la vita e la morte di essa... una rivista che si fa nemica una software house deve rinunciare ad avere interviste esclusive, inviti ad eventi particolari ed altre cose che vanno alla concorrenza.

Una rivista che non ha esclusive viene considerata una rivista assolutamente povera e priva di carattere, sulle copertine delle riviste più o meno note c'è sempre la scritta in caratteri cubitali "ESCLUSIVA!" (e a volte non è neanche vero...) per invogliare il consumatore a scegliere la propria rivista anzichè quella della concorrenza o l'ultimo numero di Playboy con un mega calendario in omaggio.

Personalmente non vedo motivi (marketisticamente parlando) per cui una preview esclusiva debba essere trattata male. Equivarrebbe a sputare nel piatto in cui si mangia! Se ciò avvenisse, la rivista potrebbe dire "ciao ciao" ad altre esclusive che andrebbero alla concorrenza, ovvero meno cartuccie a disposizione per convincere il potenziale cliente a comprare la propria rivista e non quella che le stà a fianco, senza contare che la casa produttrice potrebbe decidere di non acquistare spazi pubblicitari sulla rivista, rivolgendosi altrove, facendo così diminuire le entrate della testata.

Molti giochi nati per essere brutti non ottengono preview dalle riviste e vengono presentati senza preavviso per essere sbeffeggiati un po' dal redattore di turno ed ottenere un brutto voto... strano che lo stesso non accada con i giochi più famosi, no?

Quello dimostrato dalla recensione di Gamespot su Kane & Lynch mostra anche che la Eidos non vedrà Gamespot con favore per un bel po' di tempo...

Lo scandalo sollevato dalla Eidos e da Gamespot (ed anche dal disappunto degli utenti per come è stato trattato Hellgate: London in fase di Preview e Review dalle varie riviste) ha la potenzialità di cambiare un po' le cose... proprio in questi giorni si parla di come Unreal Tournament 3 e Crysis non stiano vendendo quanto sperato.

UT3 perchè alla fin fine il gioco è una minestra riscaldata delle edizioni precedenti e il fattore novità si è perso
Crysis perchè al momento non esiste un PC capace di farlo girare e non tutti possono aggiornarsi il PC a piacere

Il giorno che il marketing non avrà più il suo influsso malvagio sul mondo dei videogiochi sarà il giorno in cui i giocatori potranno gioire e tornare a divertirsi.

venerdì 14 dicembre 2007

Ok, il prezzo è ingiusto!

Avevo deciso di tenermi questa storia per me, contando che si fosse trattato di un equivoco e che si sarebbe stato risolto in un giorno o due.

A quasi 10 giorni di distanza non è cambiato nulla... peccato perchè per una volta ci credevo.

Vi spiego cos'è successo.

Ero andato la settimana scorsa al Mediaworld a caccia di regali di Natale e mi soffermo sul bancone dei giochi per X-Box 360. Guardo novità... Kane & Lynch e sugli scaffali con una citazione di Game Republic che ne esalta le caratteristiche nella sua preview (se non erro ha preso l'ennesimo 7/10 in sede di recensione vera e propria), la versione per PC riporta anche una frase di TGM, che si sono pure incazzati perchè come al solito la frase era presa da una preview...

APERTA PARENTESI
Trovo divertente che tutta la stampa sia concorde sull'annunciare un capolavoro che poi si rivela una cagata... mica è la prima volta che succede! Kane & Lynch, Hellgate London, Lair (PS3), Sonic The Hedgehog (XBox 360... ARGH... ecco ho messo un'altro dito nella piaga :|)... sono le software house che si sono fatte furbe o i giornalisti che non sono più capaci di fare il loro lavoro? O magari interessi del tipo "Parlatene bene in preview e avrete tanti bei vantaggi in futuro"?
CHIUSA PARENTESI

Vabbè rientro in topic, non stò qua a parlare di Kane & Lynch ma di un'altro gioco: ACE COMBAT 6. Sullo scaffale dei giochi della 360 il gioco costava 59.90. Lo prendo con un sorrisone e vado verso la cassa.
Non sono un gran patito della guerra e dei simulatori di volo reali al 100% ma i giochi fatti bene di guerra moderna e quelli piuttosto arcade che mi ricordano la saga di Wing Commander, per quanto siano irreali, mi fanno impazzire...

Dò il gioco alla commessa che lo passa sullo scanner ed esce il prezzo... 69.90 €. La commessa si chiede come mai e chiama il responsabile di settore.

Lui arriva con 3 copie del gioco e mi dice "Guarda, c'è stato un errore nell'etichettare il gioco, quello è l'unico che ha la scritta 59.90 sopra mentre questi 3 sono 69.90... ti confermo che è questo il prezzo corretto"

Strano, ovunque avevo sentito che il responsabile è quello che dice "Azzo abbiamo fatto un errore... hai ragione, ti levo 10 € dal prezzo del gioco, auguri e buon Natale". Questo evidentemente era un IRresponsabile, perchè se trovava uno che aveva voglia di fare casino, se lo inchiappettava come voleva.

Quel giorno dovevo tornare a casa presto e così ho semplicemente rifiutato di comprare il gioco a quel prezzo, se avessi fatto un po' di pressione sarebbero stati COSTRETTI a vendermelo al prezzo ESPOSTO. Le altre copie potevano anche costare 69.90 ma QUELLA veniva 59.90 e non c'erano scuse che tengono.

Oggi torno al Mediaworld, reparto X-Box 360... TOH! Ace Combat 6 a 59.90! Nell'altro scaffale invece 69.90... insomma non è cambiato niente! Non solo il tizio era un IRresponsabile ma era pure pigro! Non fosse che il gioco l'ho già comprato alla FNAC pagandolo di meno, sarebbe stato il momento dell'incazzatura... che stò sfogando qua sul blog, in modo da informare la gente di ciò che succede.

Perchè informare le persone dei loro diritti verso negozianti disonesti / pigri è molto meglio che risparmiare 10 € sul prezzo di un gioco.

Ecco le cose da fare nel caso in cui si ripeta la scena per voi (vale per ogni negozio):

- Fare presente a chi stà alla cassa che il prezzo sulla confezione differisce da quello proposto dalla cassa
- Chiedere di poter parlare con un responsabile (se non è quello alla cassa / bancone, nei grandi negozi come Mediaworld ci sono vari responsabili, ognuno per un settore diverso)
- Se il cassiere (o la cassiera) non vi fa il prezzo che vi spetta e il responsabile arriva, fargli presente dell'errore che LORO hanno fatto
- Se il responsabile fa storie, proseguire dicendo che quello che è stato fatto equivale a pubblicità ingannevole, tu hai il diritto di pagare quanto scritto sulla confezione
- Se ancora fa resistenza, minacciare di chiamare i carabinieri per fare un casino (è vostro diritto)
- Se non si smuovono, potete o chiamare effettivamente i carabinieri oppure andarvene senza comprare il prodotto e diffondere ad altre persone il fattaccio... vedete voi se vale la pena di perdere tempo per la differenza di prezzo.

martedì 11 dicembre 2007

Rated F for FUCK!

Il tema precedente che ho trattato riguardava il PEGI, di come il suo sistema di classificazione fa acqua da tutte le parti e la cosiddetta paura dei genitori di far videogiocare i propri figli. Ho sottomano un esempio tipico di come questo sistema funzioni poco bene.

Avete presente Eragon? Massì! Quel film uscito l’anno scorso che non è piaciuto a nessuno e che aveva un target bassino… bambini perlopiù. Hanno fatto il videogioco… quanto potrà essere violento un gioco fatto da un film per ragazzini di 8 – 10 anni? Notare che Eragon è un hack & slash piuttosto bruttino e senza troppe pretese. Beh, il PEGI ha dato 16+.

Oggi ero alla Fnac ed ho visto la confezione di Defcon… simbolo PEGI: 7+.

Ma in Defcon si ammazzano MILIONI di persone con la pressione di un tasto! A parte questo (è sempre un gioco), la musica è angosciante e serve a mettere a disagio il giocatore, in sottofondo si sentono dei pianti delle donne quando i missili nucleari colpiscono le città… è un vero e proprio trip mentale… e sarebbe per un bambino di 7 anni? Ma per favore!
Il bambino il giorno dopo andrebbe a scuola traumatizzato e direbbe "Maestra cosa succede se una bomba nucleare cadesse in città?" e questo aprirebbe nella scuola un'inchiesta di come mai un bambino di 7 anni parla di bombe atomiche, uscirebbe fuori che le conosce per un videogioco, solo che nessuno direbbe che il gioco è finito nelle mani sbagliate per l'ignoranza dell'ente che imposta i bollini!

Mi ricollego al PEGI ed all’età consigliata per trattare un'altro tema scottante... la violenza nei videogiochi e la loro presunta istigazione a uccidere o a fare del male.

Voglio fare una piccola premessa..

prima che gli invasori spaziali e Pacman iniziassero a comparire nei primi cabinati delle sale giochi, il mondo intero era completamente privo di malvagità, nessuno moriva di morte violenta e tutti quanti erano tutti casa e chiesa.

Si, lo so che quello che avete appena letto è una marea immane di stupidaggini ed idiozie che si trovano solo in un mondo utopico ma è quello che alcuni personaggi più o meno famosi tra avvocati, dottoroni, PSICHIATRI E PSICOLOGI in cerca di fama vorrebbero farvi credere.

Chi sono psichiatri e psicologi? Sono medici che pur trovandovi in ottima salute, vi troveranno qualcosa che andrà curato per farvi stare meglio. Un po' come il vigile, che se vuole farvi una multa vi fa smontare tutta la macchina con una chiave inglese finchè non trova quello che non va.

Comportamenti che deviano da quelli dettati da non si sa chi saranno sintomi di qualche sindrome che va curata perchè tale comportamento non è quello che la società odierna si aspetta... si stà chiusi in casa a chattare con gli amici anzichè andare in discoteca ad impasticcarsi ed a bere per poi guidare e schiantarsi contro un palo? BAM! Ecco una bella diagosi catastrofica dello psicologo, il paziente soffre della “Sindrome di [Random_Name_Here]”, ed ecco una bella fattura da qualche migliaia di euro e medicinali costosissimi, che fanno più male che bene visto che curano un male non esistente.
Se si vuole curare il figlio per evitare che si ammazzi sui computer (anzichè andare ad ammazzarsi fuori casa, cosa che farebbe girare l'economia secondo quella famosa pubblicità), bisogna seguire i consigli di un’esperto.

Se non erro nei milioni di anni che questa terra ha visto, ci sono sempre state cose come la violenza. Insomma, ci sono state due guerre mondiali nel secolo scorso! A cosa giocavano Hitler e Mussolini da piccoli? Non mi risulta che ci fosse già un Call Of Duty.
Adesso se un idiota entra in classe e spara ai suoi compagni di classe, i giornalisti non si chiedono "Chissà cosa gli è saltato in mente?" ma "Chissà a quali videogiochi aveva giocato prima di entrare in classe con la pistola?".

Viene poi fatta irruzione in casa del ragazzo come se si dovesse cercare della cocaina in casa di uno spacciatore e vengono presentate come prove le confezioni originali di videogiochi dove c'è (ODDIO!) sangue. "Ecco il movente! Il ragazzo era un videogiocatore e i videogiochi gli hanno fatto male al cervello!" Il purtroppo famoso massacro della Colombine High School è stato demonizzato perché gli assassini erano fan di Doom e Wolfstein 3d. MAMMA MIA CHE GIOCHI VIOLENTI! Specie per il 1999!

Peccato che Il cinema sia intoccabile per i media, come possono le televisioni dare addosso ad un film che forse un giorno loro stessi trasmetteranno? Un videogioco invece è una cosa più sicura, mica siamo in Korea dove ci sono i match di Starcraft trasmessi in TV e sono seguitissimi da una folta schiera di appassionati.

Ci vuole coraggio per ammettere che ci si è sbagliati, che il videogioco non ha nulla a che vedere con un ragazzo che ha fatto una pazzia estrema, ma ce ne vuole così tanto che una smentita di questo tipo non viene fatta. Si fa brutta figura, si perde la faccia, si perde di credibilità, si perde COPERTURA MEDIATICA.

Ecco il vero male! Quello che i media hanno deciso di criminalizzare verrà preso di mira da chi cerca attenzione in ogni caso. Jack Thompson va contro ciò che va di moda in quel periodo, così come gli psicologi. Perché se tu parli male di quello che LORO vogliono, allora avrai copertura mediatica, potrai dire “Io sono qualcuno! Parlano di me!”. Se invece sarai a favore dei videogiochi, troverai spazio solo su qualche spazio ritagliato di nicchia, magari in qualche rivista per appassionati o su quei giornali che regalano di mattina in stazione e che vengono cestinati una volta arrivati nel luogo lavorativo.

In televisione (anche in primissima serata) si vedono scene che per ragazzini giovani sono davvero troppo forti… al cinema vengono proposti film molto più crudi di qualunque videogioco (Hostel vi dice niente? La serie di Saw l’enigmista?)
Nel film Hostel addirittura la gente paga per poter torturare altre persone "legalmente". Anche qui, nessuno ha fatto riferimenti a cose successe per colpa del film?

Dare la colpa ai videogiochi quando qualcuno commette un'atto di violenza contro un'altra persona, oltre ad essere una cazzata, è anche una grossa ipocrisia.
Non ho ancora sentito qualcuno che desse la colpa ai video pornografici quando un uomo commette un'atto di violenza sessuale su una donna.
Differenze sostanziali, tra le due cose, non riesco a vederle.

venerdì 7 dicembre 2007

Thou shalt not play thy game

PEGI – Pan European Game Information

Cito testualmente dal loro sito:

Si tratta del primo sistema paneuropeo di classificazione in base all’età per computer e video game. Conferirà a genitori, acquirenti e consumatori online un’ulteriore fiducia rispetto al contenuto del gioco indicandone l’idoneità per uno specifico gruppo d’età.

L’idea che stà alla base non sarebbe neanche male, visto che i genitori sono tendenzialmente ignoranti sui giochi che escono attualmente (a meno che i loro non seguano il mondo dei videogiochi, cosa alquanto rara per chi ha passato l’adolescenza a giocare a ruba bandiera o a mosca cieca perché i computer da casa non esistevano ancora) e così possono sapere in anticipo se il gioco che interessa ai figli è adatto a loro oppure no. Non penso che a nessuno piaccia andare al cinema pensando di vedere un film comico e trovarsi davanti un horror…

Ecco i simboli usati dal PEGI

- Linguaggio scurrile. Questo simbolo indica che nel gioco ci sono discorsi che i bambini non dovrebbero sentire

- Discriminazione. Se nel gioco esistono riferimenti al razzismo, troverete questo simbolo.

- Droghe. Il protagonista si droga o conosce qualcuno che lo fa? Con questo simbolo lo saprete.

- Paura. Uno zombie può sbucare dallo schermo all’improvviso oppure il gioco ricorda al figlio che domani sarà interrogato a scuola, lui non ha studiato un cazzo e la promozione è incerta.

- Gioco d’azzardo. Si sa, il gioco d’azzardo in Italia è illegale (eccetto dove esiste il permesso), perché nostro figlio dovrebbe giocare d’azzardo sul computer?

- Sesso. Se nel gioco ci sono due persone, che fanno quello che fanno gli animali nei documentari, saremo avvisati dal suddetto simbolo.

- Violenza. Nel gioco volano botte da orbi come nei film di Bud Spencer e Terence hill o ci si spara con dei fucili a pompa! Guai a toccarlo, se è presente questo simbolo!

Il signor Rossi, genitore di un ragazzo di… toh, 15 anni, dovrebbe sentirsi al sicuro grazie al PEGI, visto che ha controllato per lui i giochi, è grazie al PEGI se suo figlio crescerà con i valori che gli insegna lui, guardando la copertina dei videogiochi che porta a casa gli dice “Questo si, questo no… c’è violenza. Riportalo indietro. Tu sei mio figlio e devi essere un bravo ragazzino!”

Poi un bel giorno, il signor Rossi esce di casa e vede suo figlio. scopre che bestemmia, fuma, ha preso l’AIDS facendo sesso non protetto, ha usato la violenza per estorcere a quel povero ragazzo di colore dei soldi da scommettere sulle corse dei cavalli (perdendo sempre) e con le droghe che si compra col resto dei soldi ha visioni di mostri e fantasmi che lo fanno cagare sotto.

Ma com’è possibile! Suo figlio viveva in una campana di vetro, dove tutto gli arrivava filtrato secondo la sua volontà!

Dove ha sbagliato il signor Rossi?

Si può dire che errori veri e propri non ne ha fatti. Ha peccato però di ingenuità… perché aveva l’illusione che suo figlio fosse protetto. Peccato che lui non sia sempre con suo figlio, soprattutto quando usciva e quando stava con gli amici, se no quante cose avrebbe scoperto!

Riprendo tutti i simboli uno per uno, mostrando perché il figlio del signor Rossi, che chiameremo Mario, ha seguito un percorso che lo ha trasformato in un ottimo esempio da non seguire:

- Linguaggio scurrile. Mario lo sente praticamente ovunque, a partire dalla scuola fino alle serate con gli amici. Se qualcuno urla una bestemmia o impreca in vari modi, lui non sente il “BIIIIP” che mettono in TV

- Discriminazione. Mario vede ogni giorno i suoi compagni di classe che danno fastidio a quel ragazzo che sembra omosessuale, oppure quel nuovo ragazzo di colore, che apparentemente è tanto diverso da loro.

- Droghe. Una pasticca in discoteca o uno spinello con gli amici per divertirsi un po’ ed ecco pronto su un vassoio d’argento una serata che vorrà dovrà ripetere, ormai è nata la dipendenza…

- Paura. Mario passeggia per strada nelle vie poco frequentate e deve passare per quel vicolo buio e stretto, dove si racconta che la malavita del paese si raduni li per saltare addosso al malcapitato di turno e derubarlo.

- Gioco d’azzardo. Superenalotto, Gratta e Vinci, Videopoker, lotteria Italia… vi dicono niente queste cose? Sono truffe legalizzate e sono a tutti gli effetti giochi d’azzardo, pubblicizzati e incentivati dallo stato per riempire le casse.

- Sesso. Ormai i grandi personaggi di riferimento per i giovani sono Britney Spears e Paris Hilton per le ragazze, i protagonisti del grande fratello per i ragazzi. Le ragazze girano mezze nude, i ragazzi sono assetati di sesso. Poi ci si lamenta quando si legge di ragazze stuprate... non si può certo dire che non se la sono cercata.

- Violenza. Mario accende la televisione… devo aggiungere altro? Telegiornali che fanno di tutto e di più per avere lo scoop più violento, film o telefilm violenti in prima serata, assassini e omicidi brutali…

Mi stà bene che il simbolino indichi ai genitori di cosa tratta il gioco, lo trovo utile, ma ditemi voi che senso ha dare ai genitori l'illusione di proteggerere i propri figli da cose VIRTUALI, quando è proprio quando i figli non sono con i genitori che sono più a rischio. Se dovessimo classificare la vita reale come fa il PEGI, ecco cosa verrebbe fuori



Ci sono genitori che anzichè essere per l'appunto genitori, vogliono essere amici dei loro figli. Così li viziano, gli comprano tutto, mandano a fanculo gli insegnanti quando gli viene detto "Suo figlio è una capra e non capisce niente della mia materia", gli danno sempre ragione. Perchè ammettere che il figlio possa aver fatto un errore significa che c'è stato un errore anche da parte del genitore.

MAMME E PAPA' DI ITALIA, SVEGLIA!


Agite da VERI genitori. Parlate con i vostri figli, informatevi sulle compagnie che frequentano, puniteli (anche severamente) quando è necessario, NON dategli la libertà che vogliono se pensate che non la possano gestire, assumetevi le vostre responsabilità per le scelte che dovrete fare.
E' troppo facile dare la colpa ai videogiochi quando qualcuno commette una pazzia talmente grossa che va a finire sui giornali, mentre la realtà è ben diversa... il ragazzo aveva già dei problemi che si sono aggravati in quanto non affrontati.

giovedì 6 dicembre 2007

Believe me, I am still alive

Per motivi che non stò qua a scrivere, nè ieri ne stasera potrò postare sul blog.

Vi lascio tuttavia un paio di links su cui farvi due risate... due argomenti di cui tratterò presto. Probabilmente domani

Le vere motivazioni che scrive Gamespot sul perchè Jeff è stato licenziato... "Vi assicuriamo, non c'entrano niente Eidos e i soldi... il video è stato modificato perchè non era buono qualitativamente, c'era un microfono malfunzionante..." MA VAFF...! Pensano davvero che ci crediamo?

I 10 videogiochi più violenti che i bambini non dovrebbero avere per natale


Assassin's Creed
Call of Duty 4: Modern Warfare
Conan
The Darkness
Clive Barker's Jericho
Kane & Lynch: Dead Men
Manhunt 2
Resident Evil: The Umbrella Chronicles
John Woo Presents Stranglehold
Timeshift

Che coincidenza, volevo proprio farlo un articolo sul pericolo dei videogiochi violenti :)

martedì 4 dicembre 2007

La matematica? Puah! Un'opinione.

Due più due fa dieci. In base quattro.

Chi potrebbe smentire questa affermazione?
Suvvia, un grosso cervello matematico anzichè andare a letto con la moglie ha divertirsi un po', ha deciso di stare alzato e di aggiungere nuove regole alla matematica... rispettiamo la loro scelta (mannaggia a loro, però, per alcune cose!).

Tre = cinque.

Chi ha invece scritto questa stronz regola? Pitagora? Leonardo Da Vinci? Gauss? Moebius? Pascal? Von Newmann? Lagrange? Si stò palesemente facendo copia-incolla da un sito di grandi matematici, ok?

Comunque no, nessuno di questi. Chi è stato allora? Colui che gestisce il sito web www.kaneandlynch.com! Si ancora loro! la EIDOS!

Ecco il loro nuovo teorema che verrà presentato alla prossima conferenza stampa sulla matematica:

"Il voto che una rivista deve dare ad un nostro prodotto è proporzionale a quello che noi gli abbiamo già dato secondo i nostri standard".

Sapete cos'ho letto oggi sul sempreverde Digg? Ben due articoli... il primo redatto da Kotaku ed il secondo redatto da Gamebump rivelano la stessa cosa:

EIDOS STA' FOTTUTAMENTE MENTENDO SUL VOTO DATO DALLE RIVISTE A KANE AND LYNCH!!!





Ecco i voti che compaiono sul sito di Kane And Lynch... 5 stelle su 5???

Game Informer ha dato 7/10 al gioco, corrispondenti a 3.5 stelle.
Gamespy ha dato invece 6/10, ovvero 3 stelle.

La frase "It's the best emulation of being in the midst of a Michael Mann movie we've ever seen" è stata scritta da Gamespy, è vero, ma in una preview fatta per l'E3 del 2007! Non è citata nella recensione questa frase!

La frase di Game Informer è una balla bella e buona... è scritta sulla copertina della rivista, ma non nella recensione. In più, "What could go wrong?" può anche essere inteso in modo ironico (il voto dà per certa questa ipotesi).

Ecco, secondo Kotaku, come doveva presentarsi la homepage del sito, con i relativi voti corretti.





Mentre stò scrivendo, I voti con le stelle sono scomparsi dalla homepage del gioco di questa robaccia che vogliono spacciarci come capolavoro. Le frasi sono rimaste... anche quelle errate.

Stai sicura, cara Eidos, che oltre a Kane & Lynch, il tuo prossimo titolo verrà boicottato a morte dai potenziali clienti che hai preso in giro in meno di 7 giorni.

Come? Farete uscire Deus Ex 3 e sarà un degno sostituto del primo?

Francamente, cara Eidos... CHI SE NE FREGA!!!

lunedì 3 dicembre 2007

Guida galattica per acquisti di giochi

Esistono alcuni negozianti che sono onesti e ti avvertono se stai per comprare della fuffa e magari ti dicono "Se ti piace questo ti potrebbe piacere anche...".
Altri che sono onesti e appassionati, ogni tanto però usano qualche trucchetto per sopravvivere (come chi mi ha venduto Heatseeker per Wii, dicendomi che il modo di controllare l'aereo era di usare il controller del Wii a mò di cloche, si tratta invece di un semplice e poco giocabile "Punta verso lo schermo e l'aereo andrà li". Il gioco ha del potenziale, ma la cosa peggiore è il doppiaggio... ne parleremo altrove).

I peggiori di tutti comunque sono quelli che hanno commessi che non lavorano per passione ma per necessità, un po' come i ragazzi che vanno a portare le pizze a casa dei clienti.

Ecco una scena che si ripete ogni giorno. Un ragazzino di 8 - 10 anni entra con i genitori in un negozio di videogiochi. Corre qua e la per gli scaffali, tra quello delle console portatili e quello della sua console che tiene nel salotto.
Il bambino non è esperto di videogiochi, sceglie sempre il suo nuovo gioco in base al titolo e alla copertina, le piccole scritte sul retro significano poco per lui.

Vanno alla cassa, il bambino porge il gioco scelto al cassiere che vede il titolo e sbianca. Oddio! Il bambino vuole comprare quel gioco che tutte le riviste hanno trattato malissimo e che effettivamente è meglio lasciare sugli scaffali! Ma non importa. Il suo responsabile ha detto che bisogna VENDERE. Ad ogni costo. Deve tacere su quello che sa. Su quello che i suoi clienti ignorano. Anzi, deve APPROFITTARNE!

"Sono 34.90" risponde il cassiere. Il papà pensa tra se e se che tra 34.90 del gioco usato e 39.90 del gioco nuovo non c'è quasi differenza, se non che 5 euro sono 10.000 delle vecchie lire. Non sa che quel gioco è finito nel pastone del cane del suo precedente proprietario e contiene macchie su tutta la superficie!

Il gioco ormai pagato e portato a casa, viene messo nella console e il bambino inizia a provarlo.

Una settimana dopo, il papà torna al negozio incazzato nero e minaccia di citare per danni il negoziante, in quanto per pulire il vomito che il gioco ha provocato al povero figliolo ha dovuto affittare un'intera agenzia di pulizia per tre giorni. "Non vedevo tanto vomito così dai tempi de l'esorcista e Piccola peste torna a far danni!" aggiungerà il genitore.

Il negoziante, impassibile, risponde che non può cambiare il gioco, ma può ricomprarlo... per 20 15 10 euro, questo è il valore del gioco nel mercato dell'acquisto dell'usato.

Il gioco viene quindi venduto al negoziante e verrà ricomprato da qualche altro ignaro acquirente per 34.90 €. Chi ci guadagna? Il negoziante, ovviamente. Ah, e l'agenzia di pulizia...

Purtroppo è vero, esistono vari negozi (catene di videogiochi e non) che, quando entra una persona nel negozio, anziché vedere un essere umano vedono un porcellino con una fessura sulla schiena, qualcuno sarà anche appassionato e farà il lavoro con onestà, ma tanti sono li per seguire le regole aziendali. SPENNALI PIU' CHE PUOI.
Questi sono coloro che potrebbero venderti Big Rigs come un fantastico gioco di corse tra camion (grazie a Giovanni Maggix per il link... ve ne consiglio la visione :P)

Bisogna fare molta, MOLTA attenzione quando si entra in una catena di videogiochi formata da queste persone. Prenderò come esempio Gamestop (i vecchi EB Games), visto che nella zona che frequento è una delle poche alternative che ho, anche se ho sentito che altre catene simili non trattano i clienti molto meglio. Una simpatica immagine trovata su Digg può farvi capire alcune cose... vediamo se trovate l'errore che hanno commesso :)

Gamestop, oltre ad avere del personale poco preparato e disponibile, ultimamente cerca anche di truffare approfittare dei suoi clienti con una speciale assicurazione che porta la sostituzione del gioco da 7 giorni a 1 anno intero. Costo dell'operazione: 3 € per i giochi superiori a 29.90€, 1 € altrimenti.

Visto che la maggior parte degli acquirenti giustamente ignorava questa stupida assicurazione (utile forse nel caso in cui il prodotto fosse destinato ad un bambino piccolo, ma loro la proponevano a tutti), i simpatici acquirenti hanno deciso di includere l'assicurazione nel prezzo del gioco. Un gioco costa 49.90? Voilà! Alla cassa ti chiederanno 52.90! Solo se fai notare che l'assicurazione non la vuoi ti fanno pagare il prezzo originale. Se qualcuno (un genitore che ha fretta o un ragazzino) non fa caso a questo, viene fregato!

Attenzione anche ai prezzi! Un tempo, EB Games garantiva il prezzo più basso nella zona del negozio e se il prezzo era più alto, te lo abbassavano. Peccato che i giochi più gettonati erano in media 5 € superiori al Mediaworld che stava a 50 metri di distanza, così se compravi il gioco prima da loro e poi andavi a vedere se il frigorifero a cui tenevi tanto era sceso di prezzo, ti veniva la bava alla bocca. Potevi segnalare che il gioco da Mediaworld costava di meno, loro facevano una verifica e te lo facevano pagare a prezzo ridotto… ma perché dare i soldi a loro che hanno cercato di fregarci?
Gamestop non so se utilizza la stessa policy sui prezzi, ma quando bisogna comprare un gioco da loro, magari per prenotarlo, conviene sempre informarsi.

Ah! Le prenotazioni! Li ho sentiti più di una volta cercare di spingere alla prenotazione un titolo che qualcuno stava cercando. Il commesso tira fuori il libro dell’apocalisse da sotto al bancone, si schiarisce la voce e dice “Se non prenoti da noi questo gioco, non lo troverai quando lo vorrai! Sarà finito ovunque, tuo figlio ti romperà le palle perché non ha il gioco, pioverà quando starai lavando la macchina, il tuo televisore prenderà solo Media Shopping con le televendite di Jill Cooper e non ci saranno più uova in frigo quando serviranno”. Nella maggior parte dei casi, i giochi sono LORO a non farsene arrivare abbastanza copie, altri negozi li avevano tranquillamente in quantità.

Per il supporto in caso di guasti... personalmente non mi è mai capitato, ma vi consiglio di leggervi cosa è capitato in un EB Games di Genova durante lo scandalo delle prime X-Box 360 uscite in Italia.

C’è da dire che i negozi facenti parte di una catena rimangono comunque negozi decenti per fare acquisti… una volta che avete imparato a sopravvivere e a non farvi fregare dalle policy per trarre vantaggio dall’acquirente ignorante (o se trovate un commesso appassionato di videogiochi come voi che vi saprà aiutare meglio di quelli che vogliono vendere l’ultimo gioco uscito a prezzo pieno qualunque siano i vostri gusti).
Potete anche trovare giochi vecchi anche a 5 euro e giochi che non trovereste altrove. Non tutti ancora vendono il pacchetto della Blizzard Diablo 2 + LoD a 19.99 euro.

Insomma, se vi piace discutere per ottenere quello che volete, andate diretti da Gamestop e lasciate che la vostra bocca parli per voi!

venerdì 30 novembre 2007

Kane and Lynch: Fired reviewer

Il titolo esatto sarebbe Kane & Lynch: Dead men, ma è successo qualcosa che ha imposto il titolo di questo post.

Kane & Lynch: ennesimo capolavoro annunciato sotto forma di DVD, in realtà si tratta solo di belle parole da parte dello staff della Eidos.

La stampa l'ha accolto freddamente, con un voto medio di 69 secondo Gamerankings.
Ma qualcuno ha voluto osare di più.

Jeff Gerstmann, autore della recensione su Gamespot, gli ha affibiato un fantastico 60/100, stroncando completamente il gioco per quel che riguarda la storia, l'AI, il multiplayer co-op mancante online ed il sistema di puntamento scomodo.

In questa immagine, presa da Kotaku, vedete come si presentava la homepage di Gamespot.



In pratica, il sito era tappezzato di pubblicità di questo gioco, la Eidos probabilmente pagava profumatamente perchè Gamespot tenesse questo layout del sito.
Devo anche aggiungere che non è stata contenta di come è stato trattato il gioco?

Penny-Arcade ha fatto un fumetto con questa storia... contenente un epilogo reale e decisamente negativo

Il recensore di Gamespot è stato LICENZIATO!
Questo perchè la Eidos ha protestato contro la recensione di Gamespot, dopo tutti i soldi che gli sono stati dati in pubblicità.

La cronologia degli eventi tratta dai commenti su Digg è favolosa.

Vi invito prima di tutto a notare le recensioni dei giocatori riguardo a Kane & Lynch: tutti stanno votanto 1.0, il peggior voto possibile, con slogan di protesta verso il fatto che Gamespot è un sito venduto.

Il forum della Eidos, ora attivo, era stato bloccato per manutenzione. Erano stati sommersi da post di protesta per quello che era successo. I topic incriminati sono stati cancellati.

Su Joystiq, c'è la conferma del licenziamento di Jeff, che dice di non sapere il motivo esatto del licenziamento ma che è convinto che tornerà a lavoro presto (io penso che lo sappia benissimo il motivo... ma dirlo in pubblico lo danneggerebbe).

Insomma, oggi è una data storica.

Anche Capitan Obvious sapeva che le riviste venivano pagate dalle case per fare una bella figura, questa è LA conferma che tanti aspettavano.

Il futuro di Gamespot è appeso a un filo... la sua credibilità è crollata dopo questa mossa. Il potere dei videogiocatori ne deciderà il destino.
Forse non accadrà niente, forse invece questa piccola rivoluzione servirà a darci la speranza che tutte le schifezze che circondano il mondo dei videogiochi se ne vadano.

EDIT - Punto Informatico ha linkato questo post nel suo articolo riguardante il caso. Ricambio volentieri il collegamento :)

giovedì 29 novembre 2007

Flagship goes to Hell(gate)

It's good to build up some H-Y-P-E, it's good to build up some H-Y-P-E...

Questo è quello che i Village People avrebbero potuto cantare, se al posto dei cantanti reali ci fossero stati degli sviluppatori di qualunque cosa che abbia a che fare con la vendita al pubblico.

HYPE: Fattore pompato all'inverosimile dai produttori di software che parlano dei loro prodotti come se fossero la salvezza di tutta l'umanità. Il prossimo gioco di ogni produttore avrà la grafica migliore mai vista, la giocabilità perfetta, sarà migliore in tutto e per tutto rispetto ai giochi del passato, vi porterà la colazione a letto quando vi svegliate e farà i compiti al posto vostro.

Tutto questo viene detto perchè le riviste e i giocatori inizino a parlare di questo nuovo fantomatico nuovo titolo che nessuno ha mai provato ma ne ha solo sentito parlare bene, in modo che quando questo va in gold e finisce nei negozi, DEVE essere preso dal maggior numero di persone possibili, che dopo mesi di notizie date più o meno ufficialmente, ne conoscono ogni singola sfaccettatura.

Oggi parleremo di Bill Roper, vice presidente di Blizzard North (la divisione che si occupava di Diablo) e che per un lungo periodo è stato il direttore della Blizzard Entertainment.
Ricorderete vari capolavori della Blizzard: The Lost Vikings, Diablo, Starcraft, Diablo 2, Warcraft 3, World of Warcraft ed altri titoli minori (spiacente, personalmente non considero Warcraft 2 un capolavoro in quanto il suo concorrente diretto era Command & Conquer, sebbene ne ammetta l'importanza storica).

Quasi ogni singolo gioco della Blizzard veniva annunciato, poi rimandato per mesi e/o anni e finalmente usciva.

Un bel giorno, a causa della voglia di fare qualcosa di nuovo ma soprattutto per il simpatico publisher Vivendi Universal Games, che tritava i coglioni con le sue assurde richieste tipo "Non me ne frega un cazzo se tutta la fan base di Starcraft è su PC, voi svilupperete Starcraft: Ghost solo per console perchè mio cuggggino non sa usare un PC ma ha la pleistescion e voglio che ci giochi anche lui!", Bill Roper e la sua combricola di sviluppatori della Blizzard North se ne andarono.

Pochi mesi dopo venne creata la Flagship Studios, che mostrò subito il loro primo progetto. HELLGATE LONDON!!!

E via che la macchina dell'hype inizia a partire: ambientazione futuristica post-apocalittica, mostri che lasciano drop casuale, multiplayer cooperativo e competitivo, combattimento stile FPS o Hack & Slash a seconda della classe giocata... in pratica un Diablo 2 tecnologico!

Passano i mesi e gli anni (sempre di Bill Roper parliamo, Blizzard o non Blizzard), si arriva nel 2007 con immagini da bava alla bocca e filmati che mostrano animazioni dei personaggi non propriamente convincenti.

Arriva quindi una notizia destinata a sconvolgere la comunità di Hellgate: si potrà giocare in multiplayer gratuitamente ma con limitazioni pazzesche, oppure pagando un abbonamento mensile di quasi 10 € si può avere accesso a delle opzioni che avrebbero dovuto dare a tutti i giocatori per fare un gioco completo, tra cui la possibilità di farsi 24 personaggi anzichè 3 (6 classi di gioco... 3 slot di personaggi per il gioco online... MA CHE FURBATA! Infatti in una delle prossime patch daranno 24 slot a tutti quanti, cosa che ha chiaramente fatto incazzare quelli che hanno già pagato), nuove aree e nuovi mostri.

Sarà, ma io mi ricordo i bei tempi di Diablo 2 dove pagavi il client di gioco e BASTA, giocavi quanto volevi senza pagare niente e il gioco veniva patchato e venivano continuamente inserite delle nuove ricette per il cubo Horadrim. Adesso vogliono lucrarci in maniera incredibile, sebbene i costi di gestione dei giochi online si sia ridotta enormemente. Addirittura sembra che ti facciano un favore a scrivere sulla scatola del gioco "Gioco online senza canone mensile".

Finalmente, la grande notizia: Hellgate esce ad HALLOWEEN (31 ottobre)!!! ... Beh solo in America, in Europa esce venerdì 2. In Italia il 9. Si, lo so, l'Italia è in Europa, ma visto che giovedì 1 era festa, i distributori hanno deciso che non valeva la pena di portare ai negozi la versione italiana del gioco.
La cosa buffa è che in Svizzera, erano in vendita le versione italiane del gioco... Va beh, siamo Italiani...

Il 9 esce il gioco, la gente lo compra, lo installa e si inizia a giocare.

Day 1: Che figata!
Day 2: Ho livellato! Azz... un bug... vabbè. Patcheranno.
Day 3: Bello! Certo che... potevano farlo... meglio...
Day 4: Ma non c'ero già stato qua?
Day 5: Oh no! Ancora quel bug!
Day 6: Devo ricominciare il livello DI NUOVO???
Day 7: QUESTO GIOCO FA CAGARE!

Lo ammetto, il gioco dona momenti gratificanti quando si può cambiare arma con una più potente ed ha del potenziale, soprattutto in multiplayer, ma è uscito buggato all'inverosimile, buttando tutto il buono che c'era giu dal cesso.

Che motivo c'era di rilasciare così in fretta il gioco? In una parola: PUBLISHING.
Esatto, proprio quella parola a cui ho dedicato il secondo post di questo blog.

C'è da dire che alla Flagship hanno fatto una scelta alquanto discutibile... se ne sono andati dalla Blizzard anche a causa della Vivendi... e come nuovo publisher vanno a contattare l'€L€C¥RONIC ART$??? Gli squali dei videogiochi??? QUELLI FAMOSI PER TRATTARE I VIDEOGIOCATORI COME PEZZE DA PIEDI??? QUELLI CHE FANNO TUTTO PER AVERE QUALCHE DOLLARO IN PIU'?????

BELLA SCELTA, FLAGSHIP! COMPLIMENTI!!!!

Nella foto qui sotto, vediamo uno dei loro dirigenti mentre spiega a Bill Roper come mai il gioco deve uscire ad Halloween, nonostante lo stato incompleto del gioco.





Ci ritroviamo così un gioco con una delle migliori introduzioni mai fatte su PC ma una giocabilità da rivedere... sono troppe le volte che saltando sopra un ostacolo si rischia di rimanere bloccati a vita e l'unico modo per salvarsi senza riavviare il gioco è scrivere /stuck, per essere riposizionati all'inizio del livello (decisamente professionale, non c'è che dire). Se però siete sfortunati e rimanete bloccati da fantasmi, /stuck non funziona e dovete riavviare il gioco. Se un mostro con cui vi siete uccisi a vicenda ha appena droppato un oggetto rarissimo che droppa una volta ogni congiunzione astrale... sono cazzi vostri.

L'ambientazione è cupa e gradevole per un gioco del genere, ma in alcune situazioni c'è la pretesa di essere seri, leggendo però i testi delle quest che sono proposti c'è da rimanere di stucco... roba davvero BANALE.

La stampa ha reagito male, con voto medio delle recensioni che si aggira al 70/100, tutte che indicano gravi bug per un gioco che è in vendita e una grande ripetitività delle azioni di gioco.

Cosa diavolo avete combinato, Bill & Soci? Avevate una gallina dalle uova d'oro e ci avete fatto un bel brodo! Per quel che mi riguarda, il loro nuovo titolo Mythos non lo considero neanche di uno sguardo e avrò una bella fetta di scetticismo per quando uscirà il loro prossimo gioco.

E' in momenti come questi che vorrei che ci fossero delle leggi che obblighino chi pubblica un gioco ad assicurarsi che il gioco rispetti degli standard di qualità... Jack Thompson dovrebbe fare questo anzichè danneggiare ulteriormente l'industria dei videogiochi con le sue illazioni sulla violenza dei videogiochi... ah ma lo sapete che ora come ora rischia la radiazione dall'albo dei videogiochi?

mercoledì 28 novembre 2007

La gatta frettolosa fece i gattini ciechi...

Il mondo delle riviste di videogiochi è un po' come la stampa vera.
Bisogna avere l'ESCLUSIVA rispetto alla concorrenza, perchè è dalle esclusive che si misura quanto è il potere di una rivista.

Ho comprato così una rivista su cui c'era scritto sulla copertina

ESCLUSIVA!
HELLGATE LONDON

Avendo la mia idea ben precisa su questo gioco, ho pensato "Vediamo come hanno fatto questa esclusiva..." e già pregustavo cosa poter scrivere sul blog.

Apro la rivista, corro a vedere il voto... 80. Beh, ci stà. Io sarei stato sul 75.
Pregi: Multiplayer ben impostato, Sembra Diablo 2
Difetti: Sembra Diablo 2 (!), A tratti eccessivamente ripetitivo

Multiplayer ben impostato? Ma i caricamenti ultra lunghi? I 2 minuti spesi per fare il login?

Passo oltre. Vedo che il redattore si ostina a chiamare Hellgate un MMOG. L'ho già scritto! Come si fa a definire MMO un gioco in cui l'unico contatto possibile tra i giocatori è chattare ed al limite commerciare nelle città e possono giocare assieme solo se sono nei party?
Le città di Guild Wars e le stazioni della metropolitana di Hellgate sono delle maledettissime chat room, come il canale Diablo 2 ITA-1 o Diablo 2 ITA-2, solo che sono leggermente evolute e permettono di commerciare. STOP.
Diablo 2 è un MMORPG? NO! MMO quasi non esisteva 7 anni fa, quando a giugno venne rilasciato Diablo 2. Ora, se un gioco ha il multiplayer, è un MMOG...

Leggo altrove... e vedo la chicca della recensione - scoop.

"Al momento di andare in stampa, l'unico server agibile era quello beta, per cui non stupitevi troppo se vi segnalo la presenza di alcuni fenomeni di lag che - ne sono convinto! - si attenueranno al momento della messa in posa di quelli ufficiali."

Non mi rivolgo a questo redattore in particolare (che in fondo non fa altro che fare il suo lavoro), questo non è un caso isolato, ma mi rivolgo a tutti i redattori che devono fare una recensione in condizioni diverse da quelle che faranno i giocatori.

Noi videogiocatori, delle vostre supposizioni su cosa verrà modificato tra la versione che provate voi e quella che useremo noi, NON CE NE FACCIAMO NIENTE! Fate pure le previsioni su cosa accadrà dopo il gioco, su eventuali seguiti, espansioni, ma non su "noi abbiamo provato una fetecchia ma voi avrete un gioco che (forse) risolverà i problemi che noi abbiamo riscontrato". NON SERVONO A NIENTE! Fanno disinformazione e basta! Date un'occhiata alle recensioni fatte dalla stampa inglese... vedete come si è risolto il problema! Voti intorno al 70, critiche al multiplayer, bug a non finire.

Aspettando un mese extra, avrebbero visto che i problemi ci sono e che la loro sfera di cristallo è sintonizzata su una frequenza sbagliata!

Mi rendo conto che sono giorni che ve lo meno con Hellgate, su ve lo prometto, la prossima volta parlerò di lui... sempre che non accada qualcosa di peggio :(

martedì 27 novembre 2007

Indiana MMORPG ed il canone mensile fastidioso

All'inizio in televisione c'era il Grande Fratello, il primo reality show italiano a cui i media diedero un'importanza colossale.
E' insita nell'essere umano medio la volontà di non farsi i cazzi propri, quindi la trasmissione ebbe un grande successo.

E via con Grande fratello 2, 3, 4... tra poco avremo più edizioni del Grande Fratello che capitoli di Final Fantasy!

Il successo proseguiva, ogni rete voleva il suo reality. Ed ecco nascere reality come "La fattoria: braccia rubate all'agricoltura tornano al loro posto", "L'isola dei famosi, ovvero attention whore alla riscossa", "Amici di Maria de Filippi e solo amici suoi, perchè stanno sulle palle a tutti" e così via.

La stessa cosa è successa con i MMORPG. Timidamente, Ultima Online fu il primo (o uno dei primi? Non ne sono certo) a fare i primi passi nel mondo dei MMORPG, quando ancora c'erano i Pentium che non superavano il GHz e le linee telefoniche erano delle disturbatissime 56K che gracchiavano solo a tirare su il telefono.

I tempi si sono evoluti e ora abbiamo anche noi, come la TV, un MMORPG per ogni occasione, di qualità più o meno buona.

C’è il MMORPG fantasy (World of Warcraft, Dark Age of Camelot), quello fantascientifico (Anarchy Online, Eve Online), quelli ispirati ad ambientazioni famose (Matrix Online, Star Wars Galaxies) quelli fasulli (Guild Wars, Hellgate London… cari redattori, è inutile che lì chiamate MMORPG, fate solo una figuraccia, la parte MMO di questi giochi è solo nelle città, che sono equiparabili alle chat, il gioco in party si fa tutto nelle istanze. Mettiamo Diablo 2 tra i MMORPG allora?)

Cosa si fa in un gioco di ruolo? Ognuno impersona un personaggio, inizia a pensare come quel personaggio, parla come se fosse quel personaggio e vive la vita di quel personaggio. DIVENTA quel personaggio Full immersion.

Si fa la stessa cosa in un MMORPG? MAGARI!

Nei MMORPG, tutti i giocatori diventano clienti da spennare, iniziano a pensare come un cliente da spennare, parlano come se fossero un cliente da spennare e vivono la vita di un cliente da spennare. DIVENTANO un cliente da spennare. Full immersion.

Cosa si fa allora in un MMORPG? Si va in gruppo, ci si diverte, si fanno quest, si prendono rewards, si fa PvP, si farma.

Le stesse cose si fanno anche in Diablo, anche in Guild Wars ed in altri giochi. Cosa differenzia questi giochi da un MMORPG?

A parte la componente MMO per l’appunto che permette a migliaia di giocatori di essere online allo stesso momento anziché limiti molto più bassi, sto parlando del CANONE DI GIOCO MENSILE.

I soldi interessano molto ai produttori di giochi, è vero, ma interessano anche ai giocatori, ed è qui che una subdola catena di pensiero si mette in moto…
Il giocatore dice “Ho pagato per questo gioco fino alla fine del mese, tanto vale che faccio fruttare l’investimento” e carica il client del MMORPG preferito… ci gioca fino allo sfinimento, fino alla nausea. Ma se il titolo è bello e merita, il giocatore non se ne accorge. Deve sempre e comunque arrivare all’ultimo giorno di abbonamento, ormai ha pagato. Arrivato all’ultimo giorno, rinnova l’abbonamento se lo ritiene opportuno ed il ciclo va avanti.

Spesso, per questo fenomeno, non provano nuovi giochi che sono usciti nel frattempo. Non credo sia scorretto dire che i MMORPG di fatto possono ridurrei il numero di possibili acquirenti di un nuovo titolo. 9 milioni di giocatori di World of Warcraft in tutto il mondo sono potenzialmente 9 milioni di giocatori in meno che potrebbero interessarsi ad un gioco nuovo… mica roba da poco!
Perché spendere oggi 49.90 € per un titolo potenzialmente divertente, se non ci si può giocare per almeno 2 mesi, ovvero quando scade l’abbonamento?

Il sistema ora adottato è controproducente… chi esce da un MMORPG dopo mesi che non ha giocato ad altro, vede un gioco uscito 2 mesi prima e si sbalordisce. “Cosa mi sono perso in tutto questo tempo!” penserà tra se e se il giocatore, che sembra appena uscito da Matrix, ci manca solo Morpheus che gli dice “Si, questo è il mondo reale, questi sono i videogiochi che ci sono ora”.

Se io non gioco per un mese con l’account attivo, perdo effettivamente una mensilità spesa. Ho preso i soldi e li ho buttati via. Questo fa piacere sicuramente al produttore, che i soldi li intasca e tanti saluti, non fa piacere al giocatore, che si trova ad aver sprecato dei soldi… ma attenti al ritorno di fiamma!
Chi esce da un MMORPG è veramente disposto a tornare a giocarci pagandone l’abbonamento, a meno che non abbia un ottimo motivo per farlo?
Ecco che spesso clienti che escono da un gioco non ci tornano più, una volta tornati liberi è scocciante doversi di nuovo legare ad un gioco.

Ecco la mia proposta, se i produttori di videogiochi la leggessero, potrebbero farci un bel ragionamento su.

Prendiamo una tariffa telefonica flat. Si paga X al mese e si può stare tutto il tempo che si vuole al telefono. E’ quello che succede praticamente ora con i MMORPG comuni.

Prendiamo invece i cellulari. Pagando 50 € di ricarica, si possono fare telefonate finché il credito non si esaurisce, in tal caso non è possibile fare telefonate. Perché non fare qualcosa del genere anche per pagare l’abbonamento?

Ipotizziamo che si paghi 18 euro per 30 giorni di gioco. Ogni giorno che mi collego, il programma scala 1 giorno di gioco dal mio account, poi per 24 ore posso giocare tranquillamente, dopodiché mi viene scalato un altro giorno. Se nel week end non gioco e rigioco lunedì, i 2 giorni in cui non mi sono connesso non vengono scalati, mentre lunedì verrebbe detratto un giorno.

Così sarebbe molto più accessibile e darebbe ai produttori una clientela più vasta, i clienti potrebbero pensare “sì mi piacerebbe tornare a fare una o due volte quel dungeon con gli amici” senza prendersi l’impegno fisso di starci ogni sera, dimenticando tutto il resto, per un mese intero.

Non è solo il fattore "voglio giocare a scrocco" che fa migrare i giocatori su server gratuiti più o meno validi. Certo, ora come ora alle software house il sistema attuale va a pennello, se però qualcuno iniziasse a proporre alternative di pagamento funzionali, sarebbe una grande vittoria.

lunedì 26 novembre 2007

Pro devolution soccer Luciano Moggi Edition

"A me il potere!" urlava il principe Adam, mentre si trasformava in He-Man.
"A me i vostri soldi!" urla invece il produttore di giochi, mentre trasforma il codice sorgente di un gioco con grandi promesse in un DVD (a prescindere che il gioco sia bello o faccia schifo).

Ho visto un'articolo su Hardware Upgrade tanto interessante quanto triste riguardante il nuovo Pro Evolution Soccer 2008 per console.

Si parla di una grafica non all'altezza su PS3 in cui non ci si può godere il proprio TV HD a 1080p (al contrario della versione XBox 360), net code insulso che rende ingiocabile il gioco online su entrambe le versioni.

Persino Seabass, lo pseudonimo con cui si fa chiamare Shingo Takatsuka che è l'autore della serie, ha dichiarato che il gioco è sottotono rispetto a quanto avevano ipotizzato inizialmente.
Il simpatico giapponesino dice anche "Abbiamo pensato di posticiparlo ma diversi fattori ci hanno spinto a rilasciarlo ugualmente". Quali fattori? Penso che intenda il fattore $$$, o visto come vanno le cose in economia ultimamente, il fattore €€€.

Avete provato ad entrare in un Gamestop o un negozio simile quando vendevano PES2008? Avete visto quante persone hanno preso quel gioco ad un prezzo esorbitante (69.90 €! 20 € in più della versione PC)? Ne avranno ora di soldi da investire per migliorare il gioco?
Probabile, ma CHI SE NE FREGA! Ormai il gioco l'hanno venduto, anzichè patcharlo conviene rimandare i miglioramenti al gioco successivo, facendo un bel sorriso ed un mea culpa ai giornalisti... tanto ormai i videogiocatori sono stati truffati e le casse della Konami sono piene!

Stranamente non si parla della versione PC del gioco, personalmente non ho giocato alle versioni 360 e PS3 del gioco, per cui posso solo riportare quanto ho letto... ma se quello che è riportato dall'intervista è vero, un'obbiettivo Konami lo ha sicuramente raggiunto, quello di rendere il suo gioco calcio più vicino alla realtà del calcio attuale: stanno diventando uno schifo entrambi!

EDIT - a dovere vi cronaca, vi comunico che per Playstation 3 (ora anche per la 360) è uscita una leggera patch del gioco (130 Mb... cazzo ma è un gioco di calcio o un MMORPG?), che smentisce il post appena fatto riguardo al fatto che la Konami non patcherà il gioco.
Peccato che questa patch, sentendo i commenti di giocatori vari, risolva poco o niente... la lag nel multiplayer rimane e qualcuno dice che continua a scattare.

Ulteriori informazioni su NextRL

sabato 24 novembre 2007

Le deadlines: la principale rovina di ogni gioco

"Quando potremo giocare con il vostro nuovo titolo?"
"Quando sarà pronto."

Quante volte abbiamo letto questa botta e risposta su interviste riviste cartacee e su siti web?
Tante vero? Dovrebbe essere una frase che rassicura i clienti... qualcosa del tipo

"Vogliamo assicurarci che esca il miglior gioco possibile, per cui scusateci se il gioco sarà rimandato più e più volte... è per il vostro bene."

Questo è il significato di "Quando sarà pronto" ma non lo è del "." poichè in realtà quel "." non è un punto...

Proviamo a prendere una lente di ingrandimento e vediamo se riusciamo a capire qualcosa di più!

ZOOM 2500% del carattere "." = "anche se in realtà dipende tutto dal nostro publisher che può dirci "No il gioco esce ADESSO" e ci rovina i nostri progetti"

Hah! I publishers! Uno dei più grandi protagonisti del declino dei videogiochi! Coloro che si prendono l'impegno di distribuire un videogioco, levando l'onere a chi lo produce. Un po' la stessa cosa che fanno le major cinematografiche con i CD musicali.

Certo è un bell'onere... ed è anche una fregatura. Insomma, come fai a fare dei soldi, su un prodotto che non esiste... ancora?

Così, mentre nelle preview il produttore promette una grafica next-gen, una intelligenza artificiale ultimo modello, una trama da oscar, il publisher trama nell'ombra... e pensa "Si... come no... questo se vi lascio i 4 anni che volete... AHAHAHA!!!!"

E' così che nella sede di [Software_House_Name_Here], il programmatore stà meditando come migliorare il suo gioco... quando entra il suo boss.

Programmatore - "Buongiorno capo! Ottima giornata, vero?"
Capo - "Err... si bella giornata... come sei messo col gioco?"
Programmatore - "Stiamo migliorando l'intelligenza artificiale dei topi, in modo che reagiscano con le vibrazioni del terreno quando il giocatore si avvicina... insomma al gioco non serve a niente, ma è così che reagirebbe un vero topo!"
Capo - "Si.. bene... ehm... dobbiamo finire in fretta. Il publisher vuole che andiamo in beta entro 3 mesi."
Programmatore - "Entro tre mesi? Ma come possiamo? E' tutto troppo approssimativo!"
Capo - "Mi dispiace, ma è la volontà del publisher..."
Programmatore - "Ma abbiamo promesso un gioco stupendo! Favoloso! Realismo! AI! Grafica! Sonoro surround!"
Capo - "Non importa! Usciremo così come siamo! Ora mettiti al lavoro!"
Programmatore - "Ma... ma questa è blasfemia! QUESTA E' PAZZIA!!!"
Capo - "Pazzia? ........... QUESTO... E'... BUSINEEEEEEEEEEEESS!!!!!!"

Pare che il giorno dopo l'inserviente delle pulizie abbia trovato nel pozzo di scarico delle acque nere il povero programmatore...

Quante volte avete comprato un gioco a scatola chiusa, fidandovi di quanto avevate sentito dire, per poi trovarvi con una mezza ciofeca? Più di una volta suppongo

Prendiamo ad esempio Supreme Commander.
Lo avevano spacciato come il nuovo capostipite degli RTS, l'erede spirituale di Total Annihilation, con grafica spettacolare e profondità tattica a livelli estremi, grazie a mappe enormi.

Avete provato a leggere dietro la scatola? Questi sono i requisiti consigliati (non i minimi)

Processore 3 Ghz, 1 Gb ram, 10 GB Hard Disk, Scheda video con 256 mb, connessione a Internet ad alta velocità.

Poco sotto c'è scritto "Nota: i requisiti consigliati garantiscono un'esperienza di gioco ottimale per giocatore singolo o per partite multigiocatore con un massimo di 4 giocatori su mappe medie"

Provate a giocarci, provate... con alcuni amici, tutti aventi PC superiori alle configurazioni consigliate, abbiamo fatto 3 vs 3 PC. La partita è durata quasi 2 ore e mezza. Finita la partita, il tempo di gioco effettivo secondo il gioco era di circa 45 minuti. Velocità media: 3 Fps!
La stessa cosa succede anche in 2 vs 2, solo che magari ci sono 10 minuti in più di gioco "fluido", prima che tutto quanto rallenti
Tutto inizia bene, poi quando ci sono qualche centinaio di unità in gioco (in gioco, non sullo schermo) tutto quanto rallenta e si gioca a 5 Fps.

Il gioco meritava (e lo ripeto, merita effettivamente), così le recensioni dei giochi erano tutte a favore del gioco ed hanno fatto tante belle recensioni con votoni. Basta vedere la pagina di Gamerankings relativa a Supreme Commander. Tutte recensioni sopra il 70%... ma lo sapete che una recensione è stata levata da Gamerankings? Quella di Gamepro è stata rimossa da Gamerankings perchè risultava troppo diversa come voto dalle altre, in quanto le aveva dato 5/10 (fonte: Wikipedia).
Per i meno anglofili, sapete cosa diceva questa recensione di così scandaloso? Praticamente quello che ho detto prima. Gioco ambizioso, ma ingiocabile se non con sistemi all'avanguardia che un giocatore medio per ora non ha.

Ma cos'ha a che fare Supreme Commander con il discorso fatto prima dei publisher?

Uscirà presto un'espansione del gioco. Oltre a mettere una nuova fazione, tra le varie migliorie troviamo una migliore veste grafica, che non modifica i requisiti di sistema.

Ma metterla prima no? Cosicchè magari si poteva GIOCARE a Supreme Commander in maniera UMANA!
Tra l'altro è il primo strategico in tempo reale in cui entri in una partita con gente che non conosci ed anzichè chiederti se sei bravo, ti chiedono che processore monti e quanta ram hai!

Se solo avessero avuto qualche mese extra, avrebbero potuto fare un ottimo strategico in tempo reale, ottimizzando la grafica così è stato solo rovinato un gioco in partenza. Ma rallegriamoci! Per natale, mammina e papino ci compreranno un computer nuovo che FORSE potrà far girare Supreme Commander, un gioco che è stato comprato a FEBBRAIO del 2007!

Ma Supreme Commander è solo UNO dei tanti titoli che ha il problema del publishing tiranno... tratterò in futuro gli altri... MOLTI altri.

Tutti questi giochi sono accomunati da un futuro non propriamente positivo.

Le premesse di un gioco sono buone ed il gioco meriterebbe...
... però grazie a il publishing anticipato, nascono decine di difetti...
... nonostante tutto, i videogiocatori si incazzano...
... esce il gioco successivo dello stesso produttore...
... ma la gente anzichè comprare subito, scarica il gioco...
... lo prova e vedendo che non è eccelso, non lo compra...
... così viene data colpa alla pirateria, vengono fatti sistemi anti copia...
... i prezzi dei giochi aumentano, perchè tali sistemi costano...
... ma dopo 2 o 3 giorni, esiste già il crack.

E tutto questo, genera sconforto sia nei giocatori (che hanno sistemi anti copia invasivi... chi ha parlato di Starforce?) sia nell'industria dei videgiochi, che si trovano a fare giochi fantastici, limitati però da vincoli posti da coloro che vogliono fare più soldi.

E così i loro giochi, che dovrebbero dare divertimento, non lo danno a pieno. Ancora una volta... the fun is a lie.

Avete presente la Blizzard Entertainment? Un paio di anni fa, Bill Roper e altri programmatori se ne andarono, per formare la Flagship Studios. Ironico, che per andare via dal publisher Vivendi Games, finirono nelle mani della Electronic Arts. Il loro primo gioco, Hellgate London, è sicuramente interessante, ma... di questo avremo modo di parlarne...

venerdì 23 novembre 2007

Il mondo dei videogiochi è un fantastico mondo di menzogne.

Il mondo dei videogiochi è un mondo fantastico.

Il videogioco ti permette di provare emozioni che non potresti provare altrimenti, per limiti fisici, mentali o chissà cos'altro.

Un giocatore che ama la guida, cercherà la simulazione automobilistica perfetta, per poter far finta di girare con una Porsche Carrera o il nuovo modello della Ferrari, mentre sotto casa sua si deve accontentare di un’utilitaria che usa la mattina e la sera per andare a lavoro e restare imbottigliato nel traffico.

Gli amanti dei giochi di ruolo staranno connessi al loro mondo persistente online, incontrando gente e finalmente recitando la parte del loro personaggio preferito, senza che compagni di classe, di ufficio o familiari lo assecondino ogni volta che parla di "quella volta in cui ha ucciso un mostro più forte di lui...”.

Chi cerca l'azione o sogna di imbracciare un'arma entrerà negli sparatutto in prima persona più o meno violenti, magari per sfogarsi delle angherie subite nella giornata o semplicemente per mettere alla prova i loro magici riflessi e la loro superba coordinazione mano - occhio, capace di individuare i pochi pixel che compongono un nemico distante e di mirarlo con precisione certosina, facendo un perfetto Headshot.

C'è un lato negativo nei videogiochi. Tutti quanti mentono.
Il mondo dei videogiochi è pieno di bugie, menzogne e false promesse. In ogni fase della produzione del gioco.

Il project manager, mentre il gioco è in sviluppo, dà alla stampa features (grafica fotorealistica, AI paragonabile a quella di giocatori professionisti) che non ci saranno nel prodotto finale, ma che creano interesse nel prodotto per le riviste e per i giocatori. Qualcuno ricorda l'odissea di Daikatana?

Il recensore, per poca esperienza o per cause di forza maggiore (tempo, difficoltà eccessiva del gioco o perchè no, bustarelle da parte di qualche software house), può tralasciare fatti importanti di un videogioco, ad esempio darà al gioco un buon voto per un’Intelligenza Artificiale (IA) dei nemici all'avanguardia, nella recensione della sua espansione in uscita 6 mesi dopo dirà che è stata potenziata l'IA dei nemici, che prima si comportavano in maniera poco credibile, oppure che l'engine di un videogioco è obsoleto, sebbene 6 mesi fa fosse stato giudicato favoloso.

Il negoziante, pur di vendere un gioco, farebbe carte false. Se un ragazzino inesperto chiede informazioni riguardo al gioco più brutto del mondo, il venditore trasformerà ogni singolo difetto del gioco in un potenziale pregio... per poi ricomprarlo a 1/4 del prezzo del gioco, quando il suo piccolo cliente si sarà stufato... 3 giorni dopo.

La stampa non di settore, giornalisti ipocriti che sono sempre pronti a puntare il dito contro il nuovo gioco violento e a dare la colpa a Counterstrike se una persona che non è proprio culo e camicia con la sanità mentale, decide un bel giorno di fare fuori dei suoi compagni di classe, generando così paura immotivata nei genitori e di chi del mondo dei videogiochi ne sa poco...
Peccato che da anni vediamo film in televisione che rendono giochi come il criticato Manhunt 2 una cosa per ragazzini adolescenti. Nessuno (giustamente) ha ancora dato a "Un giorno di ordinaria follia" la colpa di strani comportamenti. Ma i videogiochi, cosa relativamente nuova nel mondo degli esseri umani, sono diversi e fanno paura, perchè non sono conosciuti.

Il giocatore di oggi si sente ingannato dal mondo dei videogiochi. Si aspetta un capolavoro annunciato, gliel'avevano promesso. Ma ora si trova tra le mani un prodotto assolutamente incompleto e poco divertente, che è stato pagato a prezzo pieno.

The fun is a lie. Il nome di questo blog è ispirato a "The cake is a lie", la famosa frase che si trova sui muri in Portal. Così come nel gioco della Valve, nel quale alla protagonista viene promessa una torta in caso arrivi fino in fondo al suo percorso, al giocatore viene promesso che si divertirà se acquisterà il gioco. Dopotutto, se non a divertire, a cosa servono i giochi?

Con l'acquisto del gioco, gli era stato promesso il divertimento. Ma il giocatore a proprie spese, scopre che Il divertimento è una bugia.

Qui su questo blog scriverò tutto ciò che riguarda ciò che c'è di marcio nel mondo dei videogiochi, secondo le mie esperienze.

Non pretendo di avere sempre ragione, spesso le mie idee saranno in conflitto con quelle di altri.

Questo blog vuole essere uno sfogo personale, non un sito autorevole. Se poi servirà a qualcuno per rendersi conto di quanto marcio ci sia nel fantastico mondo dei videogiochi, non potrò che essere felice.