venerdì 21 dicembre 2007

The freedom is a lie!

"Facciamo un tuffo nel passato. Correva l'anno 1983, un cabinato in particolare faceva da padrone in diverse sale giochi, c'era davvero la coda per giocare.
Tale gioco era Dragon's Lair, il famoso cartone animato interattivo che tanto faceva impazzire i giovani.

Ricordate lo scopo? Bisognava condurre il prode Dirk all'interno del castello di Singe, seguendo lo svolgersi del cartone animato sullo schermo e premendo una direzione o l'unico tasto di fuoco per far evitare un pericolo al cavaliere o estrarre la sua spada per attaccare i mostri, fino al lieto fine: la principessa veniva salvata e baciava il suo eroe.

Passano gli anni, arriviamo al presente. Grazie al progresso ed alle nuove tecnologie, i giochi si sono evoluti come grafica e giocabilità, finalmente non siamo più relegati al seguire un percorso obbligato, venendo ingannati da delle belle immagini.

Ma... è davvero così?"


Ho iniziato questo post con l'inizio della mail che ho inviato a Giochi per il mio computer a luglio dell'anno scorso e che venne pubblicata interamente in uno dei numeri successivi.

La mail proseguiva criticando FPS acclamati dalla critica come Call of Duty 2 e Ghost Recon, dicendo che ingannavano il giocatore mostrando una bellissima grafica ma lo costringevano a fare più o meno le stesse mosse ogni partita, ad affrontare gli stessi nemici nelle stesse posizioni e non poter fare niente per cambiare la situazione - se non sparare in anticipo una granata per fare fuori il nemico che sarebbe spuntato fuori di li a poco.

Proprio come un laser game! Proprio come Dragon's Lair! Solo che questa volta anzichè premere 5 tasti, c'è un minimo di libertà di movimento. Il discorso però non cambia... noi non possiamo giocare a modo nostro nei videogiochi, ma dobbiamo adattarci a quanto è già stato deciso per noi.

A che scopo fare un gioco con grafica stupenda, a che scopo fare un mondo reale, se questa realtà ci è preclusa e non possiamo comportarci in questa realtà virtuale come noi vorremmo?

Non con tutti i giochi per fortuna è così. Il primo Deus Ex è stato forse uno dei pochi giochi a lasciare davvero tante scelte al giocatore. Ed era un FPS, con una trama appassionante, diversi modi di superare gli ostacoli a seconda del proprio stile di gioco e finali multipli. Si parla del giugno 2000, ben 7 anni e mezzo fa.

Operation Flashpoint (2001) fu uno dei primi giochi in cui la libertà d'azione era quasi totale. L'obbiettivo è "Libera il villaggio di civili dall'occupazione nemica". Vieni messo in mezzo ad una mappa, lontano dal tuo obbiettivo e con una vasta area esplorabile a fianco. Come compiere l'obbiettivo? A tua scelta. Non ci sono vincoli se non quelli che farebbero fallire la missione, puoi anche salire sui mezzi e decidere se fare un'incursione a bordo di un trattore da contadino, di un Main Battle Tank o a piedi, col fido M16 ed una manciata di granate.

Immedesimarsi nel personaggio che si stà interpretando è di fondamentale importanza per un videogiocatore, se no non ci si può spiegare il perchè la grafica è così sviluppata rispetto a tutto il resto (in realtà si potrebbe spiegare facilmente, il giocatore medio ora come ora preferisce una bella grafica ad una trama elaborata ed a una bella esperienza di gioco). Quando il nostro personaggio deve fare delle scelte, queste saranno più o meno in linea con quanto noi avremmo risposto se fossimo stati al suo posto (a meno che non si intenda finire il gioco con un finale particolare, giocando in maniera diversa dal nostro comportamento normale).

Un esempio di giochi meritevoli di avere una buona libertà di azione? Ad esempio Mass Effect (XBox 360, simile a Knights of the Old Republic per metodo di dialoghi), Assassin's Creed (XBox 360 e PS3... è vero che le cose da fare sono sempre le stesse, ma l'importante è COME le si vuole fare), The Witcher (diverse scelte presentano diverse conseguenze)

Al contrario, giochi come Call Of Duty 4, Crysis, vari Jap RPG come i vari Final Fantasy, danno l'illusione di giocare ad un gioco "next gen" graficamente parlando, ma si è obbligati a seguire un tunnel che porta prima o poi alla fine del gioco, passando per sequenze scriptate e animazioni più o meno lunghi.
Attenzione, non stò dicendo che i giochi sopra citati siano necessariamente brutti... ma provate ad immaginarli se ci fosse stata più libertà di scelta, cosa sarebbe potuto uscire fuori.

E' vero che alcuni giochi, come ad esempio la serie di Call Of Duty è godibile soprattutto in Multiplayer, ma le recensioni danno 1 solo voto per single player e multiplayer, cazzata enorme a mio parere perchè chi ha problemi a giocare online (magari per via di una linea ISDN senza flat) e compra un gioco ottimamente recensito ma che vale la pena giocarci solo in multiplayer, cade in un'altro dei tanti problemi che risiedono nel mondo dei videogiochi: il fatto che il single player stà venendo ignorato per dare spazio ad un multiplayer poco testato, buggato e pieno di problemi. Certo, esistono le patch... ma il nostro amico con la ISDN a pagamento, potrà permettersi di scaricarsi oltre 100 mb di patch per risolvere alcuni bug che sono presenti nella versione arrivata nei negozi del gioco?

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