lunedì 3 dicembre 2007

Guida galattica per acquisti di giochi

Esistono alcuni negozianti che sono onesti e ti avvertono se stai per comprare della fuffa e magari ti dicono "Se ti piace questo ti potrebbe piacere anche...".
Altri che sono onesti e appassionati, ogni tanto però usano qualche trucchetto per sopravvivere (come chi mi ha venduto Heatseeker per Wii, dicendomi che il modo di controllare l'aereo era di usare il controller del Wii a mò di cloche, si tratta invece di un semplice e poco giocabile "Punta verso lo schermo e l'aereo andrà li". Il gioco ha del potenziale, ma la cosa peggiore è il doppiaggio... ne parleremo altrove).

I peggiori di tutti comunque sono quelli che hanno commessi che non lavorano per passione ma per necessità, un po' come i ragazzi che vanno a portare le pizze a casa dei clienti.

Ecco una scena che si ripete ogni giorno. Un ragazzino di 8 - 10 anni entra con i genitori in un negozio di videogiochi. Corre qua e la per gli scaffali, tra quello delle console portatili e quello della sua console che tiene nel salotto.
Il bambino non è esperto di videogiochi, sceglie sempre il suo nuovo gioco in base al titolo e alla copertina, le piccole scritte sul retro significano poco per lui.

Vanno alla cassa, il bambino porge il gioco scelto al cassiere che vede il titolo e sbianca. Oddio! Il bambino vuole comprare quel gioco che tutte le riviste hanno trattato malissimo e che effettivamente è meglio lasciare sugli scaffali! Ma non importa. Il suo responsabile ha detto che bisogna VENDERE. Ad ogni costo. Deve tacere su quello che sa. Su quello che i suoi clienti ignorano. Anzi, deve APPROFITTARNE!

"Sono 34.90" risponde il cassiere. Il papà pensa tra se e se che tra 34.90 del gioco usato e 39.90 del gioco nuovo non c'è quasi differenza, se non che 5 euro sono 10.000 delle vecchie lire. Non sa che quel gioco è finito nel pastone del cane del suo precedente proprietario e contiene macchie su tutta la superficie!

Il gioco ormai pagato e portato a casa, viene messo nella console e il bambino inizia a provarlo.

Una settimana dopo, il papà torna al negozio incazzato nero e minaccia di citare per danni il negoziante, in quanto per pulire il vomito che il gioco ha provocato al povero figliolo ha dovuto affittare un'intera agenzia di pulizia per tre giorni. "Non vedevo tanto vomito così dai tempi de l'esorcista e Piccola peste torna a far danni!" aggiungerà il genitore.

Il negoziante, impassibile, risponde che non può cambiare il gioco, ma può ricomprarlo... per 20 15 10 euro, questo è il valore del gioco nel mercato dell'acquisto dell'usato.

Il gioco viene quindi venduto al negoziante e verrà ricomprato da qualche altro ignaro acquirente per 34.90 €. Chi ci guadagna? Il negoziante, ovviamente. Ah, e l'agenzia di pulizia...

Purtroppo è vero, esistono vari negozi (catene di videogiochi e non) che, quando entra una persona nel negozio, anziché vedere un essere umano vedono un porcellino con una fessura sulla schiena, qualcuno sarà anche appassionato e farà il lavoro con onestà, ma tanti sono li per seguire le regole aziendali. SPENNALI PIU' CHE PUOI.
Questi sono coloro che potrebbero venderti Big Rigs come un fantastico gioco di corse tra camion (grazie a Giovanni Maggix per il link... ve ne consiglio la visione :P)

Bisogna fare molta, MOLTA attenzione quando si entra in una catena di videogiochi formata da queste persone. Prenderò come esempio Gamestop (i vecchi EB Games), visto che nella zona che frequento è una delle poche alternative che ho, anche se ho sentito che altre catene simili non trattano i clienti molto meglio. Una simpatica immagine trovata su Digg può farvi capire alcune cose... vediamo se trovate l'errore che hanno commesso :)

Gamestop, oltre ad avere del personale poco preparato e disponibile, ultimamente cerca anche di truffare approfittare dei suoi clienti con una speciale assicurazione che porta la sostituzione del gioco da 7 giorni a 1 anno intero. Costo dell'operazione: 3 € per i giochi superiori a 29.90€, 1 € altrimenti.

Visto che la maggior parte degli acquirenti giustamente ignorava questa stupida assicurazione (utile forse nel caso in cui il prodotto fosse destinato ad un bambino piccolo, ma loro la proponevano a tutti), i simpatici acquirenti hanno deciso di includere l'assicurazione nel prezzo del gioco. Un gioco costa 49.90? Voilà! Alla cassa ti chiederanno 52.90! Solo se fai notare che l'assicurazione non la vuoi ti fanno pagare il prezzo originale. Se qualcuno (un genitore che ha fretta o un ragazzino) non fa caso a questo, viene fregato!

Attenzione anche ai prezzi! Un tempo, EB Games garantiva il prezzo più basso nella zona del negozio e se il prezzo era più alto, te lo abbassavano. Peccato che i giochi più gettonati erano in media 5 € superiori al Mediaworld che stava a 50 metri di distanza, così se compravi il gioco prima da loro e poi andavi a vedere se il frigorifero a cui tenevi tanto era sceso di prezzo, ti veniva la bava alla bocca. Potevi segnalare che il gioco da Mediaworld costava di meno, loro facevano una verifica e te lo facevano pagare a prezzo ridotto… ma perché dare i soldi a loro che hanno cercato di fregarci?
Gamestop non so se utilizza la stessa policy sui prezzi, ma quando bisogna comprare un gioco da loro, magari per prenotarlo, conviene sempre informarsi.

Ah! Le prenotazioni! Li ho sentiti più di una volta cercare di spingere alla prenotazione un titolo che qualcuno stava cercando. Il commesso tira fuori il libro dell’apocalisse da sotto al bancone, si schiarisce la voce e dice “Se non prenoti da noi questo gioco, non lo troverai quando lo vorrai! Sarà finito ovunque, tuo figlio ti romperà le palle perché non ha il gioco, pioverà quando starai lavando la macchina, il tuo televisore prenderà solo Media Shopping con le televendite di Jill Cooper e non ci saranno più uova in frigo quando serviranno”. Nella maggior parte dei casi, i giochi sono LORO a non farsene arrivare abbastanza copie, altri negozi li avevano tranquillamente in quantità.

Per il supporto in caso di guasti... personalmente non mi è mai capitato, ma vi consiglio di leggervi cosa è capitato in un EB Games di Genova durante lo scandalo delle prime X-Box 360 uscite in Italia.

C’è da dire che i negozi facenti parte di una catena rimangono comunque negozi decenti per fare acquisti… una volta che avete imparato a sopravvivere e a non farvi fregare dalle policy per trarre vantaggio dall’acquirente ignorante (o se trovate un commesso appassionato di videogiochi come voi che vi saprà aiutare meglio di quelli che vogliono vendere l’ultimo gioco uscito a prezzo pieno qualunque siano i vostri gusti).
Potete anche trovare giochi vecchi anche a 5 euro e giochi che non trovereste altrove. Non tutti ancora vendono il pacchetto della Blizzard Diablo 2 + LoD a 19.99 euro.

Insomma, se vi piace discutere per ottenere quello che volete, andate diretti da Gamestop e lasciate che la vostra bocca parli per voi!

1 commento:

Unknown ha detto...

Giovanni? Chi è Giovanni???
Ah già sono io :D
Ma io sono MAGGIX! MAGGIX!!! CAPITOOO??
E' tutta colpa di gmail/blogger se sono loggato come Giovanni, altrimenti gli altri miei Blog mi visualizzano in modo diverso...
Ma vedrò di cambiare le impostazioni!

A parte quello, il discorso è sempre lo stesso, ovvero "Documentarsi prima di entrare nei negozi" (sempre e comunque).
L'alternativa è farsi amici i commessi e chiedere informazioni a loro. Qui a Brescia c'era un negozio di videogiochi (di cui ero affezionato cliente ai tempi del Saturn, poi ha chiuso) che, nonostante avesse la Pleistescion in vetrina, mi sapeva sempre consigliare su qualche gioco cazzuto del Saturn (Panzer Dragoon Orta, Burning Rangers, ...) anche se io all'epoca ero meno ferrato in materia di quanto lo sia oggi.
Oggi quel negozio ha chiuso e i giochi vado a comprarli alla Mediaworld. Eh si, mi leggo le recensioni, guardo magari qualche rivista, poi parto deciso e lo compro lì.
I negozietti del quartiere attorno a me sono prima stati assorbiti dalle catene (PerGioco, etc) poi hanno chiuso; dei 3 o 4 che conoscevo ne è rimasto solo uno e se sopravvive è tutto merito degli appassionati che passano ore e ore all'interno, provando tutti i nuovi giochi e comprando le chicche importate JAP/NTSC. (io sono escluso da quella cerchia dato che, cordialmente, il tizio del negozio mi sta sulle palle ^_^)

Ed ecco che però la grossa fetta del mercato è rimasta fuori! Chi? I bambini che vanno al centro commerciale con i genitori (dove trovano Mediaworld, etc) e i casual gamers (talvolta ignoranti) che acquistano tutto quello che ha sopra la scritta Pleistescion, indipendentemente dal prezzo esorbitante o meno, e che vanno ai centri commerciali a fare shopping (dove trovano Mediaworld, etc). C'è da dire che Mediaworld dalle mie parti ha una zona games fornitissima, non posso negarlo (dopo che ho trovato la Warcraft III Collector's Edition a 30€, non posso certo lamentarmi), tuttavia non mi sono mai sognato (nè mai lo farò) di chiedere un parere per l'acquisto a un commesso della zona giochi. Se per gli altri reparti (audio, video) ho potuto conoscere persone attente e che hanno saputo consigliarmi bene, per quel che riguarda i videogiochi ho un mio gusto personale, sono ferrato in materia e non ho intenzione di stare ad ascoltare nessuno.
Posso solo sperare che i ragazzi che lavorano a Mediaworld abbiano passione e competenza visto che, talvolta, sono videogiocatori proprio come noi! Ma quante persone, di fronte a bambini pacioccosi e puzzolenti, consiglierebbero qualcosa che piace a LORO STESSI, sfidando la sorte? Intendiamoci: chi consiglierebbe Half-Life2 o Enemy Territory: Quake Wars a un bambinetto la cui massima aspirazione è avere l'ultimo gioco dei Pokèmon o di Harry Potter? Su 20 giochi "cult" consigliati, 19 tornerebbero indietro lamentandosi (o rimarrebbero su uno scaffale ad ammuffire). Certo, 1 su 20 sarebbe un bambino che apprezza, e un giorno crescerà valoroso e forte netgamer/geek e dio sa cos'altro, ma le altre 19 persone scontente potrebbero essere un prezzo troppo grosso da pagare...