martedì 18 dicembre 2007

Preview: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

Kane & Lynch, Hellgate London, Sonic 360... cosa hanno in comune tutti questi giochi?

Sono stati tutti acclamati dalla critica, senza che venisse mostrato niente di particolare... tutte le preview del gioco erano da sbavo, tutti a parlarne bene, a dare un'espressione estremamente positiva sulla fiducia... il risultato ce lo abbiamo tutti sotto gli occhi!

All'utente finale sono arrivate delle vaccate clamorose, tutto perchè di questi giochi la stampa aveva già un'ottima opinione che è stata trasmessa all'utente finale. L'hype a quel punto è stato lanciato, qualcuno comprerà il gioco perchè una preview ne ha parlato bene ed il marketing in seguito farà i suoi frutti...

Si potrebbe parlare di pubblicità ingannevole? Forse gli estremi ci sarebbero anche, ma a chi dare la colpa?

Alla casa di produzione che quando presenta il gioco mostra qualcosa che NON vedranno gli utenti finali (a causa di fretta del publisher, difficoltà di programmazione o altri problemi), per fare una bella figura con la stampa?

Ai giornalisti che sono in sala ad assistere alla presentazione del gioco e capiscono Fischi per Fiaschi o si sono lasciati imbrogliare dagli organizzatori dell'evento?

Alle "bustarelle" pagate dalla casa in questione perchè il gioco venga passato bene in fase di preview?

Nell'ultimo punto qualcuno potrebbe dire "Cavoli ma sei proprio pessimista! Il mondo dei videogiochi non è COSI' corrotto!"
Il fatto è che mi piacerebbe esserlo, ma purtroppo è più vero di quanto si immagini che "a pensare male si fa peccato ma molto spesso si fa centro".

Avete idea di quale sia il potere di un produttore di videogiochi verso una rivista specializzata? Essi rappresentano la vita e la morte di essa... una rivista che si fa nemica una software house deve rinunciare ad avere interviste esclusive, inviti ad eventi particolari ed altre cose che vanno alla concorrenza.

Una rivista che non ha esclusive viene considerata una rivista assolutamente povera e priva di carattere, sulle copertine delle riviste più o meno note c'è sempre la scritta in caratteri cubitali "ESCLUSIVA!" (e a volte non è neanche vero...) per invogliare il consumatore a scegliere la propria rivista anzichè quella della concorrenza o l'ultimo numero di Playboy con un mega calendario in omaggio.

Personalmente non vedo motivi (marketisticamente parlando) per cui una preview esclusiva debba essere trattata male. Equivarrebbe a sputare nel piatto in cui si mangia! Se ciò avvenisse, la rivista potrebbe dire "ciao ciao" ad altre esclusive che andrebbero alla concorrenza, ovvero meno cartuccie a disposizione per convincere il potenziale cliente a comprare la propria rivista e non quella che le stà a fianco, senza contare che la casa produttrice potrebbe decidere di non acquistare spazi pubblicitari sulla rivista, rivolgendosi altrove, facendo così diminuire le entrate della testata.

Molti giochi nati per essere brutti non ottengono preview dalle riviste e vengono presentati senza preavviso per essere sbeffeggiati un po' dal redattore di turno ed ottenere un brutto voto... strano che lo stesso non accada con i giochi più famosi, no?

Quello dimostrato dalla recensione di Gamespot su Kane & Lynch mostra anche che la Eidos non vedrà Gamespot con favore per un bel po' di tempo...

Lo scandalo sollevato dalla Eidos e da Gamespot (ed anche dal disappunto degli utenti per come è stato trattato Hellgate: London in fase di Preview e Review dalle varie riviste) ha la potenzialità di cambiare un po' le cose... proprio in questi giorni si parla di come Unreal Tournament 3 e Crysis non stiano vendendo quanto sperato.

UT3 perchè alla fin fine il gioco è una minestra riscaldata delle edizioni precedenti e il fattore novità si è perso
Crysis perchè al momento non esiste un PC capace di farlo girare e non tutti possono aggiornarsi il PC a piacere

Il giorno che il marketing non avrà più il suo influsso malvagio sul mondo dei videogiochi sarà il giorno in cui i giocatori potranno gioire e tornare a divertirsi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti posso dare ragione, ma tu parli di videogame come se fossero opere a scopo di beneficenza, il che non e' vero. Se un SH, produce un Vg e' per vendere, non per far felice i giocatori.
Tutti piu' o meno sanno questo, tutti piu' o meno lo dicono e lo pensano ... ma allora come fanno i VG a vendere ancora ? Come fanno riviste come TGM a vender, ed avere una serie di sbavanti fans dietro di loro ?

The fun is a lie ha detto...

Concordo che la SH fa i videogames per vendere e non per beneficenza, ma se lo facesse senza fare indirettamente pubblicità ingannevole sarebbe anche meglio!

Jericho, Kane & Lynch, Hellgate London e chissà quanti altri titoli saranno premiati con la vecchia "Patacca di latta" che faceva furore ai tempi di ZZap!.

Il brutto è che per come se ne è discusso nelle preview, tutti questi titoli avevano già il bollino di "gioco dell'anno" attaccato sopra.

Serve più obbiettività da parte delle riviste, più onestà da parte delle software house o un'organo di controllo che eviti il Recensopoli che si è intravisto con Gamespot?

I videogiochi vendono ancora perchè ci sono ancora degli appassionati che li seguono e si divertono, non tutti i giochi (PER FORTUNA!) sono delle ciofeche.
Riviste come TGM e GMC vendono ancora per gli appassionati che comprano da anni la rivista ed ormai è diventato un rito mensile (come me del resto, anche se non ho mai legato con i redattori come invece ha fatto tanta gente). Sono penalizzate però dal fatto di dare le notizie con 1 o 2 mesi di ritardo rispetto ad una testata online.

Anonimo ha detto...

Non per sembrare un bastian contrario a tutti i costi, ma non mi sembra le due riviste da te citate si differenziano molto dalla massa.

The fun is a lie ha detto...

Intendi dalla massa italiana o dalla massa mondiale?

Qui in Italia TGM e GMC sono le uniche riviste di cui mi fido* per quel che riguarda il PC, le riviste multipiattaforma non le compro perchè sono troppo dispersive, altre riviste (come Wingiochi) le ho provate ma sono troppo approssimative.